Quando la passione non basta

Appena un mese fa si è consumata la “tragedia” sportiva del club calcistico Eoliana Lipari che la scorsa stagione aveva disputato il campionato di terza categoria, con ottimi risultati, ma che ha dovuto rinunciare ad avviare la nuova annata agonistica a causa della mancanza di fondi. Una grossa delusione per tutta la comunità di Lipari e sopratutto per il presidente della squadra Ugo Bertè che con altri cinque soci era riuscito a riesumare il team della propria isola, sfiorando addirittura il passaggio di categoria. Un'impresa che quest'anno non potrà essere ritentata dai ragazzi il cui impegno e la cui dedizione erano riusciti a coinvolgere un gran numero di appassionati. Nonostante ciò l'appello del presidente per richiamare nuovi soci è rimasto inascoltato e l'Eoliana ha dovuto rinunciare all'iscrizione al nuovo campionato, sopratutto a causa delle numerose spese. Tra queste in particolar modo pesavano quelle delle trasferte che, per ovvi motivi, erano più alte rispetto alle compagini “di terra”; questo poiché la gli spostamenti che la squadra doveva effettuare con l'aliscafo facevano lievitare sensibilmente il costo delle partite giocate fuori casa. Anche l'iscrizione alla competizione rappresentava una grossa difficoltà per Bertè e soci, appoggiati solo da un piccolo gruppo di fedelissimi sponsor.

Tra la delusione e lo sconforto generale Lipari si ritrova ad essere uno dei pochi comuni italiani senza un club, privata di un calcio che nulla aveva da invidiare, per passione e impegno, a quello delle grandi star e dei contratti milionari e che, anzi, appariva proprio per questo più sano e costruttivo.

Di Carlo Cimellaro

Data notizia: 11/17/2014