La storia di un uomo libero raccontata con amore da suo figlio. Intervista a Fabio Tracuzzi (seconda parte)

La storia di un uomo libero raccontata con amore da suo figlio. Intervista a Fabio Tracuzzi (seconda parte)

Mi racconti del tuo rapporto con Iddu, come lo chiamano gli abitanti dell’isola? Volgi mai il tuo sguardo verso l’alto o come diceva tuo padre, non lo guardi mai come faceva la gente del luogo per paura?

«Il rapporto è fortissimo, il vulcano sprigiona un’energia che si percepisce, non può lasciarti indifferente.
Non c’è mattina in cui io sono a Stromboli, vado quando posso, che io appena esco da casa non guardo la montagna. La guardo, intanto perché capisco il tempo, poi perché è come se avessi una comunicazione, uno scambio di energie: la mia e la sua, che mi mette nella migliore condizione possibile per affrontare la giornata.Tutto il resto tormenti passioni, amori passano in secondo piano».

“Carmelo, beato lui” è il titolo del tuo libro e l’epitaffio scelto da tuo padre per la sua tomba. Ti sei mai chiesto le ragioni di questa scelta?

«Me lo sono chiesto più volte. L’epitaffio è esattamente: “Carmelo beato lui”, e, poi, per suo volere, c’è scritta solo la data della morte: 12 Agosto 1989, non quello della nascita. Io questo l’ho capito prima perché me lo chiese in una lettera. Nessuno sapeva quanti anni avesse e neanche da morto voleva dare questa soddisfazione.“Carmelo beato lui”, pensavo a un ulteriore atto di vanità in morte. Lui era molto vanitoso. Invece poche settimane fa in una lettera, ad una amica poco dopo la morte del suo cane  si legge “ Pipino è morto, ha fatto una bellissima vita, beato lui”. Credo che in quel momento anche lui aveva pensato di avere fatto una bella vita come Pipino.  Non ne ero certo ma,ora sono quasi sicuro che lui, lo avesse scelto questo».
 

Si conclude così la nostra intervista anche se in realtà abbiamo continuato a chiacchierare ancora un po’.
Questa estate, durante la vostra gita a Stromboli, volgerete il vostro sguardo verso l’alto? Vi lascerete conquistare dall'energia di questo scoglio nero? Guarderete Strombolicchio e penserete ad un castello dei film di Walt Disney come lo vede Fabio Tracuzzi?
Intanto il vostro pensiero non potrà non andare a don Carmelo e alla dichiarazione d’amore di un figlio che attraverso la sua arte:la scrittura, consacra all'immortalità il protagonista del suo romanzo, suo padre.

Livia Perricone



Data notizia: 1/26/2015

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Stromboli - Fabio Tracuzzi - libro - figlio - padre -



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