A Riposto i documentari della Panaria Film

A Riposto i documentari della Panaria Film (agi) Grande successo ha ottenuto iera sera la proiezione, sul Lungomare Pantano di Riposto, nell'ambito della rassegna "Sporedimare" dei documentari, in tutto cinque, girati e curati dal principe di Salaparuta, pioniere della cinematografia subacquea, Francesco Alliata. Girati nel dopoguerra, si tratta di filmati d'epoca, molti dei quali hanno ottenuto diversi premi e rappresentato il primo vero strumento a disposizione del grande pubblico di allora per conoscere il mondo sommerso e isole la cui bellezza e' stata cosi' mostrata a tutto il mondo. "Cacciatori sottomarini", il titolo del primo documentario che ottenne due premi: ad Edimburgo e a Bruxelles e che per la prima volta mostro', in un filmato video, i fondali delle Isole Eolie. "Bianche Isole", il titolo del secondo documentario dedicato alle isole di Panarea e Lipari. Il termine Bianche indicava proprio il colore caratteristico delle cave di Lipari e la morbidezza dei contorni di Panarea. Questo mostro' l'attivita' della pesca sulle isole, attivita', spesso, condotta dalle donne isolane. Sullo schermo, in una tensostruttura allestita per l'occasione, anche il documentario "Isole di Cenere", ancora una volta dedicato alle isole, filmato complementare al secondo documentario. Protagonisti, questa volta, i pastori e i cacciatori. E poi " Tonnare" e ultimo documentario "Tra Scidda e Cariddi". Tutto materiale realizzato dallo stesso Alliata assieme ad un gruppo di amici. Insieme diedero vita (fondatore fu Francesco Alliata) la casa cinematografica "Panaria" che produsse questi documentari. A commentare ogni immagine, ogni documentario, arricchendolo di informazioni curiose relative al lavoro di questi autentici pionieri della cinematografia subacquea nel secondo dopoguerra, Cetty Giuffrida, specialista in Scienze Semiotiche. A presentare la serata il giornalista Rai, Puccio Corona. Era atteso anche l'anziano autore, il principe Alliata, ma non ce l'ha fatta ad arrivare.

, a cura di Peppe Paino