Troppi 680 laboratori. Incentivi per i consorzi

Gazzetta del Sud PALERMO prosegue il pressing sull'Assessorato sanità perché la Sicilia rientri in una serie di parametri, finora sforati. Nonostante il giudizio positivo per alcune riforma già varate che procedono nella direzione di un recupero, per tutta una serie di alte voci, il Ministero chiede interventi altrettanto efficaci. Di uno dei tanti problemi ancora aperti si è occupata ieri la Commissione Sanità, convocata dal neo presidente Giuseppe Laccoto. All'ordine del giorno la riorganizzazione della diagnostica di laboratorio, cioè dei privati che collaborano con il Servizio sanitario. Esorbitante secondo il Ministero il numero di 680 strutture convenzionate che dovrebbero, sulla base della direttive, ridursi della metà. Il che ha provocato una generale protest della categoria. Il dato emerso è intanto una unanimità tra tutti i componenti, presenti anche i capigruppo, che hanno concordato sulle ipotesi di graduale percorso proposte da Laccoto. Sei gli emendamenti su cui si è registrato l'accordo generale: maggiore flessibilità nell'attivazione delle procedure aggregative tra laboratori; nessuna penalizzazione per chi sceglie di non aggregarsi; incentivazione alle strutture che si consorziano ; coinvolgimento dei laboratori privati nel progetto di prevenzione sanitaria; operatività del decreto assessoriale dal primo gennaio 2010; ammissione di forme di contrattualizzazione del personale con rapporto flessibile o a progetto purché nel rispetto degli obblighi di legge. L'assessore massimo Russo ha apprezzato il suggerimento e alla fine ha confermato la disponibilità del governo ad accogliere tutte e sei le conclusioni. Ai laboratori che non arrivano a centomila prestazioni l'anno, insomma viene indicata la starda dell'aggregazione ad altre strutture, meglio se consorziate. Proprio per cercare di rientrare sotto quella soglia indicata da Roma. Tuttavia, almeno nell'immediato, non viene prevista alcuna penalizzazione per chi sceglie di proseguire da solo.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/22/2009