Malfa celebra il centenario

Malfa celebra il centenario Michele Merenda SALINA – Dopo il comune di Leni, anche Malfa celebra il proprio centenario, ricordando quel 26 dicembre del 1909 in cui si formarono i tre comuni di Leni, Malfa e S. Marina Salina. La scissione interna avvenne dopo il distacco da Lipari nel 1867 (ad oggi Salina è l’unica che non dipende dall’isola più grande dell’arcipelago eoliano). Dopo quella storica data le borgate andarono avanti a forza di contrasti, dissenzi, dispetti più o meno gravi ed interrogazioni parlamentari. Una storia complessa che è stata riassunta nel convegno tenutosi sabato scorso nella Struttura polifunzionale di Malfa dal giornalista RAI Andrea Montanari. «È assolutamente necessario – ha detto Montanari – conoscere la propria storia, altrimenti non sapremo mai chi siamo realmente e sarà molto difficile capire in quale direzione dovremmo andare. Lavorando nella biblioteca del Senato – ha svelato il giornalista –, mi sono imbattuto nella legge n. 807 che venne promulgata il 10 gennaio 1910, recante come titolo: “Divisione dell’isola di Salina in tre comuni”. Vengo qui dagli anni 70 ed in me nacque subito la curiosità di capire come si era arrivati al varo di questa legge, che comunque presupponeva un dibattito parlamentare ed un nutrito apparato di documentazione». La ricostruzione storica di Montanari ha fedelmente ripercorso quegli anni storici, inserendoli perfettamente nel contesto della politica italiana che stava man mano crescendo. Inesistenti le testimonianze precedenti al 1867, invece corposo il materiale degli anni successivi, con opuscoli scritti di proprio pugno dai protagonisti illustri di quel dibattito decennale che a volte, oltre allo scontro verbale, finì per scadere in quello fisico. Una situazione che divenne quindi insostenibile, soprattutto quando sulla florida economia salinese si scagliò il flagello della Filossera, un parassita proveniente dagli Stati Uniti e che, dopo essere passato dal settentrione italiano, varcò lo stretto di Messina e distrusse le piantagioni di malvasia e vino, causando una prima ondata migratoria e quasi dimezzando la popolazione (da 9000 abitanti si scese di colpo a 5000). Questo e tanto altro, innestato in un momento in cui in Italia prendeva spazio un atteggiamento molto statalista e quindi poco incline a concedere nuove autonomie territoriali, è stato dibattuto assieme ai tre attuali sindaci (Riccardo Gullo, Salvatore Longhitano e Massimo Lo Schiavo), ricordando anche il ruolo giocato da personaggi storici come lo statista Giovanni Giolitti o il marchese On.le Ugo di Sant’Onofrio. Dopo aver ricordato i propri predecessori, i primi cittadini hanno ribadito le motivazioni concrete che hanno portato a quella divisione e l’importanza di capirne i contenuti, affinché, pur nel rispetto della propria identità ed autonomia, si possa portare avanti un discorso comune per il bene di Salina. Era presente, oltre ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine, il Senatore Nino Randazzo, nato proprio a Salina e poi emigrato giovanissimo in Australia. Randazzo ha evidenziato come da sempre i centri principali di Salina si sono differenziati tra loro anche psicologicamente, dando maggior risalto, a secondo dei luoghi, alla vocazione religiosa, a quella artistica e culturale oppure a quella mercantile.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/31/2010

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