"Le ragioni di un'isola e la lotta antiracket"

Un nuovo collaboratore per Lipari.biz dalla fascia tirrenica Giuseppe Giarrizzo A Patti si torna a parlare di legalità. Venerdì 18 giugno la storica Villa Comunale “Umberto I” ha fatto da cornice al Convegno “Le Ragioni di un'Isola e la Lotta Antiracket”, organizzato dall'associazione socioculturale Novemaggio in collaborazione con l'ACIAP di Patti. Ospiti d'eccellenza Giuseppe Verzera, magistrato della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Messina; Ivo Blandina, presidente di Confindustria Messina e Nino Amadore, giornalista de “Il Sole – 24 Ore”. Ad introdurre i lavori Giuseppe Scandurra, presidente nazionale della FAI (Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura italiane), che ha voluto ricordare l'importanza dello storico incontro di centinaia di imprenditori siciliani, riuniti al Teatro Biondo di Palermo nel settembre del 2007, per scrivere insieme un'inedita pagina di storia della lotta antimafia. Particolarmente significativo il riferimento al gesto del presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, che in quell'occasione porse pubblicamente le scuse alla moglie di Libero Grassi, barbaramente ucciso di fronte all'indifferenza delle istituzioni e al silenzio della stessa Confindustria. “Un gesto – ha sottolineato Scandurra – che ha simbolicamente inaugurato la nascita di un nuovo modello di sviluppo i cui presupposti risiedono proprio nell'obbligo della denuncia, unica garanzia per l'appartenenza al sistema confindustriale”. Ivo Blandina ha invece approfondito l'aspetto concernente l'etica professionale dell'imprenditore siciliano e la necessità di enfatizzare una caratteristica essenziale della sua attività: l'agire in piena libertà ed autonomia. “Il compito di difendere questa libertà – ha esordito Blandina – spetta proprio alle istituzioni e dipende dalla loro capacità di creare reti trasversali in cui sfera pubblica e privata, società civile e associazionismo collaborino al raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi”. La difesa della libertà di poter fare impresa al riparo dalla cappa di un sistema parassitario e criminogeno ha animato l'intervento di Giuseppe Verzera. Il magistrato della DDA messinese, nel ribadire la necessità di denunciare, ha evidenziato l'importanza del diritto al lavoro, caposaldo della Costituzione italiana, ed ha altresì condannato le tante imprese siciliane che, per paura o interesse, continuano a creare ricchezza illecita alimentando le casse mafiose e rendendosi complici di un sistema perverso e inaccettabile. Ultimo ad intervenire Nino Amadore, autore insieme alla collega Serena Uccello, del libro “L'isola Civile”: opportuna ricostruzione di quell'atto di sovversione che, innescato nel 2007 da un gruppo di imprenditori siciliani riunitisi a Caltanissetta su invito di Ivan Lo Bello, ha portato nel breve volgere di un triennio ad una reale presa di coscienza da parte di molti imprenditori isolani, sempre più numerosi nel denunciare le richieste di pizzo e nel combattere attivamente il sistema del racket delle estorsioni. Il giornalista del Dorso Sud de “Il Sole – 24 Ore” ha concentrato il suo intervento sulla presenza mafiosa nel barcellonese, un'area chiave della provincia di Messina, al centro di fenomeni inquietanti. Una zona, secondo Amadore, tutt'altro che periferica e che ha fatto dei collegamenti con le 'ndrine calabresi e la mafia catanese uno dei suoi maggiori punti di forza. Ed è proprio contro questa realtà che vanno concentrati gli sforzi di tutti colori i quali sono impegnati nel tentativo di mettere in moto un meccanismo di sovversione senza ritorno, attraverso l'avviamento di un dibattito che coinvolga non soltanto la borghesia produttiva siciliana, ma l'intera società civile. Emozionanti, infine, i contributi di alcuni testimoni di giustizia: Nicotra,Vento, Raimondi, Rizzo. Storie di uomini che hanno avuto il coraggio di denunciare: non eroi, ma interpreti di un atto di ribellione e di riscatto. Il segnale di una trasformazione personale e collettiva che fa della liberazione dal ricatto mafioso la bandiera di un nuovo modo vivere, pensare e agire.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/21/2010

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