"Il Governo regionale cambi subito marcia"

Gazzetta del Sud Nicola Costantino Messina «La situazione per la crisi economica in Sicilia è disperata e, mentre il governo regionale pensa ad altro, quello nazionale continua a tagliare la spesa per il Mezzogiorno». Lo ha detto ieri mattina il segretario generale della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, nel corso del proprio intervento nel Consiglio generale della Cisl, a Messina. a cui ha partecipatio il segretario nazionale confederale, Paolo Mezzio che ha rivendicato il lavoro compiuto dal sindacato sull'accordo interconfederale sulla rappresentanza, firmato nei giorni scorsi. Per Bernava «in Sicilia vi è un calo nella crescita della produzione e aumenta la povertà. Sono, pertanto, a rischio anche le pensioni dei dipendenti regionali, se la cassa dell'isola non dovesse avere più liquidità, infatti, sarebbe una catastrofe, perché le pensioni non sono coperte da nessun Fondo di garanzia. La sfida che lanciamo al Governo Lombardo è di riuscire a mettere in campo, da qui ai prossimi due anni, tutti gli interventi necessari per dimezzare i costi della politica, migliorare il funzionamento dell'Ars, tagliare il numero di deputati, le consulenze e le indennità. Inoltre, l'Amministrazione regionale deve investire tutti i soldi reperibili, a sostegno delle imprese, per assumere giovani laureati e produrre così nuova ricchezza». Il segretario regionale della Cisl ha attaccato la strategia di dismissione delle Fs, nel sistema dei trasporti in Sicilia e Calabria. La foschia diventa nebbia fitta in città e in provincia. Tonino Genovese, segretario generale di Messina, ha fotografato l'impietosa situazione locale: «Diversi comuni della nostra provincia rischiano a breve il "default". Molte amministrazioni comunali, tra poco, non saranno più in grado di pagare gli stipendi ai propri dipendenti. La Cisl - ha dichiarato - non ha doppi fini, a noi interessa solo che: il bilancio degli enti locali, già penalizzato da minori trasferimenti, sia in grado di sostenere le necessità della città e dei lavoratori; che vengano tutelati i lavoratori delle partecipate e vi siano garanzie, per i cittadini, perché possano avere servizi efficienti». Da parte sua Mezzio, auspicando una nuova fase nei rapporti tra i sindacati confederali: Cgil, Cisl e Uil ha dichiarato: «La grande sfida che abbiamo davanti è il "dopo Berlusconi". Questo lungo periodo politico è ormai al tramonto, e questa fase finale condiziona molti atteggiamenti nella politica, nella finanza, nell'economia. L'attuale manovra finanziaria, ad esempio, non è quella originaria del ministro Tremonti, ma quella del Governo. Con questo voglio dire che il ministro dell'Economia, abituato a dettare legge, adesso è tirato dalla giacchetta da più parti. La Lega, ad esempio, con la revisione del Patto di stabilità "per i comuni virtuosi" ha favorito l'ulteriore crescita del Nord e ha bloccato nuovi investimenti al Sud. Inoltre, i poteri forti, costituiti dagli Ordini professionali, hanno ottenuto che i dipendenti pubblici e i pensionati avranno meno potere d'acquisto a tutto vantaggio del "popolo della partita iva".

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/16/2011

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