Il problema cani ed escrementi in spiaggia

Il problema cani ed escrementi in spiaggia Marco Miuccio Nessuno può pretendere di conoscere tutto nel proprio lavoro ed, a volte, specializzarsi in un settore specifico del proprio servizio può risultare proficuo e di maggior efficacia per l'utenza che attende risposte alle proprie esigenze; ma l'idea di non avere una risposta, positiva o negativa che sia, mi ha sempre lasciato, come dire, dubbiosamente interdetto. Ho condiviso anni della mia vita con due cani, Poldo ed Emilio, il primo un Chow Chow ed il secondo un Boxer, in due distinte stagioni della vita, e per tale motivo, unitamente a quello scomodissimo bisogno di dare un servizio, affronto il seguente argomento. Chi ha avuto affidato alle proprie cure un cane, considerandolo parte del proprio nucleo familiare e non un "sistema d'allarme" o peggio un "ausilio alla caccia", ha affrontato ed affronta mille problemi affinchè la vita del proprio amico a quattro zampe abbia un buon livello qualitativo. Non si riesce a capire come sia possibile che, quando il cane è all'interno di una proprietà in un giardino o su di un ampio terrazzo di un'abitazione, questi luoghi siamo puliti e liberi da qualsivoglia residuo/escremento naturalmente rilasciato dall'animale che ha i propri bisogni fisiologici da espletare. Quando il cane esce e viene portato in una zona "comune", in un luogo pubblico, la cui fruizione è "cosa di tutti", il cane è libero di farla dove gli pare, senza che il proprio padrone, colui che ha scelto di occuparsi di lui per sempre, rimuova i residui rilasciati dall'incolpevole animale. E qui si è legiferato in merito. Ha legiferato la Regione Siciliana con la Legge Regionale 5/2000 in materia di proprietà dell'animale, con i microchips e quant'altro. Ha legiferato nuovamente con la Legge Regionale 15/05 spiegando all'Art. 4 Piani di utilizzo delle aree demaniali marittime dispone: 1. Le attività e le opere consentite sul demanio marittimo, ai sensi dell'articolo 1 della presente legge, possono essere esercitate e autorizzate solo in conformità alle previsioni di appositi piani di utilizzo delle aree demaniali marittime, approvati dall'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente su proposta dei comuni costieri. Detti piani devono prevedere appositi spazi per l'accesso di animali di affezione. Ha legiferato nuovamente con il D.D.G. 476/2007 in cui stendeva una completa quanto generica Ordinanza Balneare Regionale che all'articolo 3 vieta transito, sosta e bagno di cani a altri animali tranne nelle zone adibite come da L.R. 15/05 all'art.4, escludendo i cani da salvataggio al guinzaglio ed i cani guida per non vedenti, specificando che tale divieto resta in vigore ANCHE per i periodi diversi dalla stagione balneare. Ed a quest'ultima devono adeguarsi tutte le Ordinanze Balneari che i Circondari Marittimi Siciliani emanano come provvedimenti principe del panorama normativo di settore. Per quanto riguarda l'Ordinanza del Comune di Lipari, questa parla di suolo pubblico e pubbliche vie, non avendo competenza sul demanio marittimo, che non può essere inserito nei luoghi raccolti dalla terminologia "luoghi di fruizione pubblica". E parafrasando un datato comico nazionale... "La domanda nasce spontanea"... e rimbalzando le decine di domande in tal senso prospettate dall'utenza... "Dove cavolo posso portarlo il cane in spiaggia"?!? Fatta la lunga e complicata, quanto circostanziata domanda, proviamo a cercare una risposta. La L.R. 15/05 parla di zone riservate agli animali... e semplicemente non ce ne sono. Il D.D.G. 476/2007 parla di divieto per tutto l'anno "sulle spiagge e presso gli stabilimenti dei comuni costieri della Regione Siciliana, dove è consentita la balneazione, o comunque dove si svolgono attività connesse ad essa, è vietato"... La spiaggia, anche nelle zone ove è vietata la balneazione, come ad esempio le porzioni di spiaggia a destra e sinistra dei moli d'attracco, è oggetto di attività connessa alla balneazione... in soldoni non si può fare il bagno, ma nessuno vieta di metterci un telo e prendere il sole, escludendo la possibilità di far correre i nostri amici a destra ed a manca. Ed il fatto che il D.D.G. 476/2007 parla di divieto per tutto l'anno esclude anche il fatto di poterlo fare entro le nove del mattino, orario in cui entra in vigore l'Ordinanza Balneare. Le zone interdette come le zone dei pontili di Porticello sono in un limbo che svanisce di fronte alla corretta, quanto difficile, metabolizzazione della parola "interdette". Ma la foce dei torrenti?!? Essendo demanio fluviale non viene esclusa da qualsivoglia divieto, unitamente all'esistente divieto per una distanza di 100 metri a destra e sinistra da esse di ogni attività legata alla balneazione?!? Insomma... può forse essere quella la soluzione alla domanda?!? Resta inteso che le prescrizioni sono tante... e tutte contenute nella Legge Regionale 5/2000 in materia di proprietà dell'animale, con i microchips e quant'altro, che prevede guinzaglio corto, museruola e tanto altro, ma che almeno non vieta di correre INSIEME al proprio amico, RACCOGLIENDO i suoi escrementi con apposito sacchettino e/o paletta, dimostrando di essere possessori di una spiccata educazione civica e di un alto senso del rispetto del bene comune, con la possibilità che io stia sognando e che tra due minuti suoni la sveglia e mi ritrovi in Svizzera!!! In attesa che il mio Assessore preferito si prenda la pat... maternità dell'iniziativa di trovare e dedicare una parte del nostro litorale alla fruizione dei nostri amici animali, con la speranza che si possa organizzare una pulizia diciamo tardivamente "preventiva" delle spiagge magari con l'attivissimo personale di una delle cooperative in forza alla NOSTRA Amministrazione, spero che l'argomento possa essere stato uno spunto utile di riflessione per chi sta lavorando per tutti noi... Il mio più cordiale... BAU!!! Scusatemi... adesso vado in spiaggia che mi scappa!!!

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/12/2012

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