Ex Pumex, la verità e l'ignoranza

Ex Pumex, la verità e l'ignoranza Riceviamo da Pippo Midili e pubblichiamo: Scrivo di getto, così come viene il pensiero, dopo avere letto e riletto la lettera delle mogli e madri di ex lavoratori della Pumex.Ormai lontano da tempo dalla realtà di Lipari e delle Eolie ma non per questo dimentico quanto vissuto in prima persona. Da Tele Isole, insieme ai colleghi della Tv, ho spesso affrontato l'argomento Pumex. Per qualcuno con la motivazione di difendere il " padrone", per qualche altro per interessi personali, per pochissimi con la consapevolezza di essere realmente a conoscenza di quanto poi si è verificato. Spero che ancora ci sia chi a Lipari si ricordi quanto detto nei famosi faccia a faccia e nelle tavole rotonde organizzate sull'argomento. Mi auguro che ci sia chi, con onestà intellettuale, ricordi che quanto si sta verificando era stato abbondantemente anticipato nei nostri Tg e negli editoriali che, sottolineo, da giornalista Libero, avevo dedicato alla intera vicenda. Che il tempo sia galantuomo lo si capisce ogni giorno che passa. Chi ci accusava di fare terrorismo giornalistico, oggi scrive quattro righe in cronaca per annunciare lo sciopero della fame degli ex lavoratori della pomice che hanno consumato anche i residui degli ammortizzatori sociali, ne più ne meno di quanto dettogli, solo da noi, quando tutto cominciò. Tra loro c'erano quelli convinti che si sarebbero " sistemati" al Comune o alla Biblioteca. Pochi quelli che credevano quanto cercavamo di dirgli. Finanziarie con coperture anno per anno che nulla garantivano e mai avrebbero garantito. Comune che non poteva e non può garantire contratti di stabilizzazione per ovvi motivi economici. Politici tesi a portarvi via il voto per le Regionali piuttosto che per le Provinciali o per le elezioni amministrative. Promesse, tonnellate di bugie che sono registrate ed immortalate per difendersi dai nostri " attacchi scriteriati che minano alla tranquillità dell'Isola". Chissà cosa potrà dire l'Onorevole Formica sui famosi progetti per la stabilizzazione. ve li ricordate? Prima i corsi professionali, poi Biosphera ed infine il capolovoro dei Beni culturali. Vero Signor Presidente del Consiglio Comunale di Lipari? Le sue parole mi ritornano in mente come fosse pochi minuti fa: " Se entro un anno non avranno mantenuto le promesse che mi hanno fatto a Palermo oggi pomeriggio, sarò qui a chiedere scusa". L'anno è passato, le scuse ancora le aspettiamo. Chissà cosa pensa il Signor Sindaco di Lipari, Dottor Mariano Bruno, pronto ad uscire dalla lista dell'Unesco per salvare quel capolavoro della Porto di Lipari, ma ben lontano dal cancellare la vergogna della chiusura di una azienda sana e che dava lavoro ai suoi concittadini per fregiarsi di un titolo del quale oggi potrebbe servirsi per sfamare le famiglie degli ex lavoratori della pomice. Chissà cosa ne pensano i Signori Assessori della Giunta Bruno, che pianificano, studiano, progettano, ma non per dare opportunità di lavoro ai propri concittadini. Acquacalda docet. Doveva essere il Paradiso, è diventato il peggiore degli Inferni. Cosa ne è stato della riserva naturale, del parco della memoria, dei mega progetti, delle tante iniziative che dovevano essere completati a breve. L'obbiettivo originario è stato raggiunto. Poco conta che sul campo di battaglia siano rimasti gli ex operai della Pumex e delle aziende collegate. Siete politici lungimiranti, ma scarsi nella sostanza politica. Ricordatevene oggi giorno. Siete scarsi politicamente ed amministrativamente. Il vostro peso politico è pari a zero. Di fronte alla lettera delle mogli e madri, io mi vergogno. Mi vergogno di non essere riuscito a far capire alla gente di Lipari l'enorme errore che si stava commettendo. Per non avere gridato ancora più forte da far riflettere chi ogni giorno decide della vita dei cittadini. Di non aver fatto riflettere a fondo la Magistratura che ancora oggi continua a mantenere sotto sequestro quelle aree, private del futuro ma anche del presente. Perchè? La mia solidarietà serve a poco. Ma vorrei che questa lettera possa far riflettere chi ha ancora una coscienza civile e politica. Bisogna ripensare immediatamente a quanto accaduto. L'unico modo per restituire dignità a queste famiglie di vostri concittadini è quella di ritornare indietro. Se non è più possibile scavare, si può mettere in sicurezza e poi riconvertire. Sarebbero anni di lavoro che consentirebbero ad alcuni di andare in pensione, ad altri di guardare al futuro con serenità. Purtroppo non si può prescindere dall'azienda ne dall'Amministrazione Comunale. Ad anni di distanza l'occasione per ridarsi dignità è pronta. Signor Sindaco, questa è la vera emergenza che deve affrontare. Non ci sono ticket da applicare, ma solo buona volontà e libertà di pensiero. Sarà difficile uscire dalla situazione ma non è impossibile. Senza retropensieri, invidie e gelosie. Queste madri e queste mogli lo meritano. Per la mortificazione che sono costretti a vivere ogni giorno. L'Unesco può attendere, deve attendere; deve capire. Le Isole Eolie c'erano prima e ci saranno dopo. Io spero che ci siano anche gli isolani, i liparesi. Pippo Midili pippomidili@yahoo.it

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 3/13/2010

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