Portinente, i liparoti possono salvare la baia

Portinente, i liparoti possono salvare la baia Riceviamo da Francesco Valastro e pubblichiamo: Egr. Sig. Paino, sono Francesco Valastro, da lei intervistato circa un anno fa sul problema della spiaggia di Portinenti. Ho seguito, sia pure da lontano, la diatriba sorta intorno alla spiaggia in questione e in un certo qual modo mi sento chiamato in causa. Quindi se me lo permette, pubblicando questo mio comunicato, anch’io vorrei fare chiarezza nell’informare la cittadinanza sullo stato dei fatti. Come Lei sa, da più di tre anni mi sto occupando del ripascimento della spiaggia di “Portinenti” e soltanto il 14/12/2009 in venti persone siamo riusciti a costituire un’associazione senza scopo di lucro denominata “ASSOCIAZIONE PER IL RIPASCIMENTO DELLA SPIAGGIA DI PORTINENTI”, la denominazione comprende anche l’acronimo ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) che non possiamo usare perché l’Agenzia Regionale delle Entrate non ci ha riconosciuto tale status. Lo scopo dell’Associazione è il seguente: - Promuovere e sostenere tutte le iniziative, attività e interventi che sono finalizzati al ripascimento della spiaggia di Portinenti di Lipari; -Operare con ogni mezzo legittimo per informare, coinvolgere e mobilitare l’opinione pubblica; -Assumere iniziative nei confronti di tutti gli Organi Istituzionali, in particolare quelli che sono direttamente preposti alla tutela dei diritti coinvolti e alla soluzione dei problemi inerenti; -Promuovere iniziative sociali, culturali e scientifiche finalizzate allo scopo associativo; -Sviluppare forme di collaborazione con altre associazioni e gruppi di cittadini che perseguono analoghi obiettivi; -Sviluppare dibattiti, forme d’impegno civile, confronti con le istituzioni connessi agli obiettivi sopra esplicitati. Mi sembra che tali intenti siano chiari e trasparenti e che non richiedano interpretazioni e/o spiegazioni, però mi preme precisare che l’Associazione non può raggiungere il proprio scopo senza il pieno consenso e la fattiva partecipazione di tutte le Istituzioni interessate; mi si dice che al momento l’unico ente preposto al ripascimento è il Comune e quindi la nostra Associazione non può che essere una leva in mano all’Amministrazione, per ottenere le superiori autorizzazioni, e una fonte di finanziamento, per non far gravare le relative spese sul bilancio pubblico. Ovviamente ciò presuppone che un domani, e sicuramente prima di iniziare i lavori, venga stipulata una convenzione fra Associazione e Comune in cui saranno ben precisati obblighi e impegni reciproci, onde contenere i costi con una sinergia fra pubbliche istituzioni e privati. Mi devo congratulare con il giovane imprenditore Alessi che in solo tre anni è riuscito ad ottenere la concessione per un campo boe in un posto dove, secondo la vigente normativa, potrebbe essere considerato reato soltanto prelevare un sasso o buttarlo a mare. Io mi auguro e gli auguro che tutto sia stato fatto nel rispetto della legge in modo che anche la nostra Associazione possa essere facilitata nel raggiungimento del proprio scopo. Anzi se il Sig. Alessi volesse mettere a disposizione dell’Associazione questa sua esperienza, divenendo socio, sarebbe bene accolto. So benissimo che gli interessi delle due parti sono divergenti, ma non necessariamente contrastanti. Naturalmente gli aspetti da esaminare e valutare sono molteplici quali per esempio: dimensioni del campo, numero di boe, stazza delle imbarcazioni, vigilanza sugli scarichi delle medesime, sicurezza dei bagnanti, pulizia della spiaggia e del mare antistante e così via. Come vede Sig. Alessi nessuno la vuole perseguitare, e mi lasci dire che, semmai, è la ns. Associazione che vuole perseguire come Lei scrive “lo scopo di tutti i cittadini eoliani e in particolar modo quelli vicini a Portinente e cioè alla salvaguardia e il mantenimento di quella zona in una maniera decorosa e dignitosa, soprattutto per tutti quelli che ne usufruiscono in termini di balneazione”. Quando io mi sono imbarcato in questa impresa, sapevo che avrei speso tempo e denaro senza nulla ricevere, mentre Lei sa meglio di me che dalla sua intrapresa avrà lauti ritorni (ho avuto modo di verificare la contabilità di un’impresa similare); ma, in tutta franchezza, non vedo quali miglioramenti possa apportare la sua attività a quello che rimane di questa spiaggia e non comprendo, ma capisco, le sue lamentele. Le dico questo perché i suoi “persecutori”, come lei li chiama, le hanno manifestato la massima comprensione e il massimo rispetto per la sua iniziativa. Le assicuro che io non ho deciso di abbandonare queste belle isole, diciamo che Lei è stato più fortunato di me che è potuto rimanere. Su questa spiaggia ho passato la mia infanzia e la prima giovinezza, perciò le lascio immaginare quali sentimenti mi hanno animato nell’iniziare quest’avventura. Come vede mi sto impegnando in un’impresa titanica e le confesso che il suo caso me la rende quasi impossibile, perché ho improntato tutta la mia esistenza a difesa dei più deboli e in particolare dei lavoratori. E le dico di più, se il sindaco e i suoi dirigenti, in quell’assemblea, ci avessero informato dell’esistenza della sua richiesta in itinere, forse non avrei costituito l’Associazione. A questo punto, il tutto dipende dalla volontà dei nostri compaesani e da quanto vogliono impegnarsi, soprattutto, finanziariamente. Capisce bene che, se qualche migliaio di Liparoti volesse salvare questa, come qualcuno l’ha definita, ultima spiaggia della città di Lipari e adibirla esclusivamente alla balneazione anche per le future generazioni, Lei, purtroppo, dovrebbe abbandonare il suo campo boe ed io tutta la mia sincera comprensione. Se le può essere di conforto Lei, in tre anni, è riuscito ad ottenere la concessione, io, in sei mesi dopo diecine di telefonate ai vari enti da Lei elencati, non sono riuscito ad ottenere neppure la risposta alla domanda: qual è l’ultima normativa regionale in materia di ripascimento? Sa che cosa mi ha risposto un dirigente all’assessorato dell’ambiente: “Io non posso stare al telefono per rispondere alle sue domande ho da mandare avanti il mio lavoro si rivolga a un tecnico competente del settore che sa tutto lui”. Ed io da povero illuso ho pensato che, per una tale iniziativa, mi avessero srotolato il tappeto rosso. Come vede, entrambi non siamo figli di qualcuno, ma Lei ha ottenuto tutto ed io ancora nulla, comunque, mi restano ancora due anni e mezzo per mettermi in pari. Colgo l’occasione per evidenziare la correttezza del Geom. Bartolo Natoli che in questa questione è intervenuto esponendosi personalmente, senza coinvolgere la nostra Associazione della quale è il segretario, e per lanciare un appello a tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti di questa spiaggia: l’Associazione è costituita, mancano le vostre adesioni. Se non si fosse capito, sono il presidente dell’Associazione e scrivo in tale veste. Se avete tempo e voglia di contattarmi ecco il mio cellulare e l’indirizzo di posta elettronica (mail): 3387157383; f_valastro@yahoo.it ( In questi giorni la Regione ha ottenuto, pubblicizzando la notizia in pompa magna, dalla Protezione civile, fondi per il ripascimento di alcune spiagge dell'agrigentino. Nelle isole Patrimonio dell'Umanità, invece, tutto tace. Eppure il problema dell'erosione non è visibile solo a Portinente. Il mare sta divorando tutte le spiagge ma anche gli albergatori risultano non pervenuti. P.P.)

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/17/2010

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