No bavaglio day ma... c'è altro

Riceviamo da Piero Roux e pubblichiamo: NO BAVAGLIO DAY Dal 9 luglio nulla sarà più come prima nel nostro Paese. La libertà di stampa, il diritto di espressione in Rete, l’efficacia investigativa dei magistrati verranno cancellati con un voto alla Camera dei Deputati da una maggioranza parlamentare al servizio di un uomo, di un padrone del capo di una “cricca” di potenti che in questi anni ha banchettato sul corpo ferito della democrazia, della Costituzione e della legalità, che in questi anni ha succhiato le risorse pubbliche a vantaggio di corrotti e corruttori, di mafiosi, di affaristi, di speculatori mentre i cittadini, i giovani, i lavoratori subivano la morsa della crisi. Quelli che ridevano la notte del terremoto all’Aquila, quelli cui veniva acquistata una casa con vista sul Colosseo, quelli che si spartivano gli appalti danneggiando gli imprenditori onesti e beffando i cittadini, dal 9 luglio dormiranno sonni tranquilli. Non potranno più essere intercettati, nemmeno se delinquono. E non potranno nemmeno essere giudicati dai cittadini perché tutelati da una legge che impedirà, dal 9 luglio, che i giornalisti o gli utenti della Rete possano compiutamente informare sui loro loschi affari. E chi sbaglia in galera. In galera i giornalisti e i delinquenti a piede libero, coperti da un fantomatico diritto alla privacy che non è altro che uno scudo per il potere. Questa è l’Italia che vogliono. E questa è l’Italia che non vogliamo. segreteria Sinistra-Ecologia-Libertà Piero Roux ( Quello che scrive Piero Roux è vero, ma è legato all'aspetto intercettazioni sul quale spesso bisognerebbe riflettere anche sull'onesta dei giornalisti non sempre deontologicamente corretti. Credo che oggi la vera battaglia per difendere la lbertà di stampa andrebbe fatta per difendere le migliaia di giornalisti onesti che lavorano da anni, senza contratti, nelle redazioni e che rischiano, "se alzano la testa" , di ritrovarsi a casa. Paradossalmente, oggi, la libertà di stampa è minata più da quegli editori che non garantiscono ai loro dipendenti la possibilità di scrivere in libertà con le necessarie tutele. P.P.)

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/24/2010