Gazzetta del Sud
Tito Cavaleri
Un tavolo tecnico con le istituzioni e i soggetti interessati per individuare una soluzione al problema. L'invito arriva dal patron di Ustica Lines, Vittorio Morace, che parla a nome del Consorzio Metromare dello Stretto, gestore del servizio di metropolitana del mare. Dopo le defaillance dell'avvio e le sollecitazioni della Provincia per "correggere" la rotta di un sistema di trasporto organizzato male (per colpa del bando), Morace si dice disponibile a migliorare l'offerta per gli utenti siciliani e calabresi. Ma serve la collaborazione di tutti.
«Siamo disponibili a definire modifiche e correttivi per migliorare la qualità dei servizi – spiega Morace – fermi restando i vincoli imposti dal bando emanato dal Ministero». L'armatore evidenzia che «avendo dovuto, su richiesta del Ministero, avviare subito il servizio, vi sono alcuni correttivi da porre in essere e certamente è necessaria una fase di sperimentazione e verifica, al fine di comprendere quali sono le reali esigenze dei fruitori del servizio e quali i punti di criticità interni al Consorzio Metromare, su cui si interverrà senza indugio».
Morace però intende fare alcune precisazioni, in ordine alle critiche che si sono registrate, ancor prima dell'avvio del servizio: «Non possono essere imputate al Consorzio scelte che promanano dal bando emesso dal Ministero e a cui il Consorzio deve obbligatoriamente attenersi, né possono essere imputati al Consorzio eventuali ritardi o disservizi su questioni di competenza altrui».
Poi il Comandante fa il punto della situazione: «Il precedente servizio assicurava otto corse di andata ed altrettante di ritorno tra Messina e Reggio Calabria, utilizzando due unità veloci. Non vi era alcun collegamento tra Messina e Villa San Giovanni e tra Messina e l'aeroporto. Oggi noi garantiamo 14 corse di andata e 14 di ritorno tra Messina e Reggio Calabria, 13 corse di andata e 13 di ritorno tra Messina e Villa San Giovanni, 5 corse di andata e 5 di ritorno tra Messina e l'aeroporto dello Stretto. Ustica Lines impiega per il servizio 6 unità veloci, RFI due. Siamo già intervenuti – prosegue Morace – per superare alcune criticità che obiettivamente si sono evidenziate con l'avvio del servizio. Innanzitutto abbiamo modulato le corse, accogliendo peraltro le richieste che ci sono pervenute dalle Istituzioni locali, al fine di garantire la copertura nell'arco di tutta la giornata, dando al passeggero la possibilità di usufruire dei mezzi a distanze uguali tra una corsa e l'altra. Per quanto riguarda la lamentata distanza della biglietteria, abbiamo, a nostre spese, allestito una nuova biglietteria proprio di fronte l'imbarco degli aliscafi. Gli abbonamenti sono validi anche il sabato e la domenica e stiamo risolvendo pure il problema, per gli abbonati, di dover passare dalla biglietteria. Fare il biglietto è una necessità, al fine di evitare disagi ai passeggeri per effetto dell'overbooking».
Morace interviene anche sulla questione legata al costo del biglietto: «Abbiamo dimezzato il costo rispetto a quello proposto per la partecipazione al bando ed accolto dal Ministero; peraltro il contributo ministeriale non è di 30 milioni di euro l'anno, come qualcuno ha affermato, ma di 8.700.000 euro annui».
Per quanto riguarda il collegamento con l'aeroporto, Morace sottolinea che «vi sono criticità che potrebbero essere superate con un maggiore raccordo con la società che gestisce i servizi dell'aeroporto. Su richiesta del Presidente della Provincia abbiamo tempestivamente presentato un piano che andasse incontro alle ulteriori esigenze manifestate, ma è evidente che si tratterebbe di una sostanziale modifica al servizio previsto dal bando. Non è solo una questione di ulteriori oneri, ma anche di rispetto delle norme in atto vigenti, contenute nel contratto. Lo ripeto, nessuno di noi, né il Consorzio, né la Provincia, né il Comune, né nessun altro può inopinatamente modificare le previsioni del bando che ha determinato l'aggiudicazione e il conseguente contratto. Anche se vi fossero le risorse economiche a disposizione, non si potrebbe fare nulla».
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 7/15/2010
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