La scuola si mobilita contro i tagli

La scuola si mobilita contro i tagli Gazzetta del Sud Riccardo D'Andrea Come l'anno scorso, il periodo che precede l'inizio delle lezioni è caratterizzato dalle proteste. La campanella nelle scuole suonerà a metà settembre, prima di allora i precari messinesi tagliati fuori dalla legge n.133 "Gelmini-Tremonti" cercheranno di salvare con le unghie e coi denti il proprio posto di lavoro. Nella Provincia peloritana sono previsti, per il 2010/2011, 415 tagli al corpo docente, 239 al personale ata (ausiliari, tecnici e amministrativi) e 86 agli insegnanti di sostegno. Una decisione inaccettabile per coloro che da decenni girano in lungo e in largo il territorio messinese con contratti a termine e senza un sicuro futuro occupazionale . Da diversi giorni, per centinaia di persone l'unica certezza si chiama "licenziamento". Ieri mattina è stato avviato l'iter per cercare di raddrizzare una situazione che appare piuttosto compromessa. Davanti al Palazzo del Governo, si è tenuto un sit-in dei precari della scuola messinese, organizzato dalla Federazione lavoratori della conoscenza della Cgil. I manifestanti hanno portato con sé alcuni striscioni di contestazione nei confronti del Governo. Poi, una delegazione, accompagnata dal segretario generale della Flc Cgil Messina, Graziamaria Pistorino e dal deputato regionale del Pd Filippo Panarello, è stata ricevuta dal prefetto Francesco Alecci. E'stato firmato un documento (sottoscritto anche da Cisl, Uil e Comitato insegnanti precari) inviato al presidente del Consiglio Berlusconi e ai ministri Gelmini e Tremonti. Nella nota si chiede all'esecutivo di rivedere le riduzioni degli organici, che penalizzano soprattutto quelle famiglie in cui lavora una sola persona. Il prefetto Alecci, invece, è stato invitato a farsi portavoce delle loro istanze presso il sindaco Buzzanca e il presidente della Provincia Ricevuto. «Purtroppo – ha commentato Graziamaria Pistorino – siamo costretti a denunciare la latitanza della nostra classe politica. Eppure il problema è molto grave, perchè se si sommano i tagli dell'anno scorso e quelli di quest'anno si raggiunge quota 1560 unità di personale in meno». A giudizio della sindacalista, la qualità della scuola pubblica è fortemente minacciata dalla mancanza di docenti e collaboratori a vario titolo e la sicurezza degli alunni è messa a rischio in edifici in cui le carenze strutturali si uniscono al sovraffollamento delle aule.Da questa mattina, sulla falsariga dello scorso anno, i precari messinesi saranno protagonisti di un presidio permanente nel cortile dell'Ufficio scolastico provinciale di Messina. Non si esclude che i manifestanti passino a forme di eclatanti di protesta, occupando alcuni locali della struttura di via Bonino. Nel pomeriggio, sempre in quello che una volta si chiamava Provveditorato agli Studi, si svolgerà un incontro con le organizzazioni sindacali con all'ordine del giorno l'immissione in ruolo dei docenti e la definizione degli incarichi a tempo determinato. Sempre oggi, ma a Palermo, è in programma l'incontro tra il sottosegretario di Stato Giuseppe Pizza e l'assessore regionale all'Istruzione e formazione professionale Mario Centorrino. Si cercherà di capire se effettivamente ci sono i margini di manovra per contenere i tagli al comparto in Sicilia. Intanto, in una nota, l'on. Panarello ha sottolineato che «serve un immediato cambio di rotta da parte di un governo nazionale che sta massacrando l'isola». «Al di là delle ripercussioni sociali in una provincia già martoriata da un altissimo tasso di disoccupazione – ha continuato l'esponente del Pd – si avranno gravi conseguenze sul piano dell'offerta scolastica, particolarmente complessa nel Messinese per via dei tanti piccoli comuni presenti nel territorio»

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 8/26/2010

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