1861. I pittori del Risorgimento.

1861. I pittori del Risorgimento. In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, le Scuderie del Quirinale presentano una grande mostra per illustrare come la pittura italiana abbia rappresentato gli eventi che tra il 1859 e il 1861 hanno portato il nostro Paese alla conquista dell'indipendenza e dell'unità nazionale. L'esposizione mostra le opere dei maggiori artisti dell'epoca (tra i quali Francesco Hayez, Giuseppe Molteni, Domenico e Gerolamo Induno, Eleuterio Pagliano, Federico Faruffini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Odoardo Borrani, Michele Cammarano e Giuseppe Sciuti) e sottolinea come la lettura degli accadimenti di quegli anni abbia favorito una rappresentazione dell'adesione popolare a dispetto di una vera e propria celebrazione. Per la prima volta sono esposti insieme i monumentali dipinti di Giovanni Fattori e Gerolamo Induno, proprio a dimostrazione di come entrambi gli artisti, con linguaggi diversi, avessero il medesimo obiettivo: rappresentare le fondamentali battaglie per la conquista dell'Unità, spostando l'attenzione dagli aspetti militari a quelli ideali e popolari. In mostra il celebre "La Battaglia della Cernaia" di Gerolamo Induno, che ha partecipato personalmente alla Guerra di Crimea e alla famosa battaglia trasferita sulla tela in un'opera che è stata un modello per tutta la pittura dell’epoca. Tra gli artisti più famosi del periodo, Giovanni Fattori, invece, non ha partecipato direttamente alla Seconda Guerra d'Indipendenza, ma è riuscito a rendere, forse più di ogni altro, la dimensione epica del nostro Risorgimento. Nelle opere dei lombardi Eleuterio Pagliano e Federico Faruffini, come in quelle del napoletano Michele Cammarano, si ammira invece quel rivoluzionario realismo ispiratore dei capolavori cinematografici di Blasetti e di Visconti. In mostra, quindi, il racconto di alcuni degli anni e delle vicende più importanti della nostra storia, i fatti rivoluzionari del 1848, il mito delle Cinque giornate di Milano e quello di “Roma ferita al cuore”, la partecipazione popolare, l'epica della storia, l'epopea dei Mille, il mito delle camice rosse e la figura di Garibaldi. Con le delusioni di Villafranca e di Aspromonte, drammaticamente restituiteci dai capolavori di Domenico e Gerolamo Induno, la mostra si avvia alla conclusione. Il tragico dipinto del Fattori, "Lo staffato", è l'opera emblematica di questo periodo, il simbolo delle inquietudini che hanno contraddistinto quegli anni ed è, forse, come da più parti definito, il più vero e antiretorico monumento ai caduti delle guerre risorgimentali. Fino al 16 gennaio alle Scuderie del Quirinale.

, a cura di Daniela Bruzzone

Data notizia: 10/25/2010

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