Lipari- La revoca della certificazione antimafia da parte del Prefetto di Roma alla società italiana Condotte d'Acqua per vicende legate agli appalti in Calabria provoca le prime infuocate reazioni anche a Lipari. Isola dove, va ricordato, Condotte e il Comune hanno costituito e sono ufficialmente soci dallo scorso primo ottobre, rispettivamente al 70% e al 30%, della Porti di Lipari Spa. Realtà che com'è noto dovrebbe realizzare la tanto contestata nuova portualità integrata tra Marina corta, Sottomonastero, Marina lunga e Pignataro da 75 milioni di euro. Piero Roux di Legambiente Lipari, vigile sulla questione soprattutto dalla metà di febbraio, cioé da quando Condotte é entrata nell'occhio del ciclone per i legami in odor di 'ndrangheta, ha chiesto con più forza a tutta l'amministrazione comunale di prendere le distanze da questa società " poichè riteniamo- si legge in un comunicato- che la lotta alle mafie non va condotta solo a parole, ma con fatti e atti concreti. Legambiente di Lipari- si evidenzia- non condivide il tipo di "sviluppo economico" che l'attuale Sindaco sogna per le Eolie ma non mette in dubbio l'onestà e l'estraneità dello stesso e degli attuali amministratori da qualsiasi coinvolgimento mafioso. Per questo e nel più alto interesse della comunità eoliana, chiede, ancora una volta al sindaco Mariano Bruno di sciogliere la società con Condotte d'Acqua" dichiarando le Eolie arcipelago antimafia. Sulla questione si registra l'intervento di Francesco Megna e Gesuele Fonti, consiglieri comunali della civica "Il Faro". Le voci critiche della maggioranza hanno chiesto allo stesso Sindaco di approfondire ogni aspetto dele vicenda prestando sguardo vigile sugli eventuali sviluppi o risvolti ad essa collegati e di tenere aggiornato ed informato il Consiglio comunale. Per l'Agi, ( associazione imprese generali) " la revoca della certificazione antimafia a Condotte, specie se dovesse comportare la risoluzione dei rapporti contrattuali in corso fra Condotte, Anas edeventualmente altre stazioni appaltanti, avrebbe effetti di devastante gravità per una delle maggiori, più antiche e più qualificate imprese del settore, che costruisce da oltre un secolo grandi opere in Italia e all'estero e occupa tremila lavoratori". Per l'Agi é inaccettabile che misure di questa gravità possano essere adottate con un provvedimento amministrativo senza una previa notificazione di addebiti e senza dar modo alla società di chiarire, controdedurre e difendersi, con violazione di quel diritto di difesa che la Costitituzione riconosce a tutti i cittadini". Il sindaco di Lipari Mariano Bruno che ovviamente punta su Condotte per dare al comune di Lipari quei porti sognati da intere generazioni, da parte sua ritiene che si tratti di una impresa seria e corretta. " Va ricordato che si tratta del terzo gruppo italiano. Qualora, però- ha avvertito il primo cittadino isolano- dagli accertamenti emergessero fatti nuovi che comprovano quanto letto sui giornali il comune non esiterà a prendere gli opportuni provvedimenti".
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 4/5/2008
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