I finiani mettono in discussione Cascio

Gazzetta del Sud Michele Cimino palermo Duro attacco dei finiani al presidente dell'Ars Francesco Cascio, accusato di aver destituito Alessandro Aricò dalla carica di presidente e di aver sciolto la commissione per la riforma dello Statuto al solo scopo di denigrare il movimento che fa capo al presidente della Camera Gianfranco Fini. «Lo scioglimento della commissione Statuto – ha affermato Alessandro Aricò nel corso di una conferenza, presenti i parlamentari nazionali Nino Lo Presti, Fabio Granata, il coordinatore regionale Pippo Scalia e il capogruppo di Fli-Sicilia all'Ars Livio Marrocco – è frutto di una rappresaglia politica di bassa lega». E ha reso noto che Cascio, poco prima di dare alle agenzie la notizia di aver sciolto la commissione, senza, peraltro aver sentito il parere dei suoi componenti, gli ha inviato un sms (regolarmente conservato dall'interessato), in cui è scritto: «I rapporti personali non c'entrano e te lo dimostrerò. Sono stato sempre serio con voi e voi non con me. Non funziona così nella vita, ringrazia Pippo Scalia». «La commissione per la riforma dello Statuto – ha, quindi, precisato Pippo Scalia - a nostro avviso ha lavorato bene. Presenteremo un ordine del giorno per chiedere di revocarne l'abrogazione. Cascio, abolendola ha voluto intimidire Aricò come esponente di Fli, fra l'altro dopo pochi giorni dalla mia proposta di candidarlo a sindaco di Palermo. Ha insomma voluto porre un freno alla crescita di Fli». Scalia ha concluso annunciando che i deputati del Fli «chiederanno la costituzione di una commissione d'indagine sulle spese dell'Ars. Vi è stata – ha detto – una gestione di sprechi, poco trasparente . «Se Cascio vuole lanciare la sfida sui risultati ottenuti dalla commissione – ha avvertito, a sua volta, il capogruppo di Fli Livio Marrocco – noi siamo pronti ad accettarla». Solidarietà ad Aricò, « vittima di una rappresaglia politica di basso cabotaggio per attaccare Fli» è stata, quindi, espressa da Nino Lo Presti, che si è anche lamentato per «la campagna mediatica del Tg1 contro il governo Lombardo». Immediata la replica di Francesco Cascio, considerato da molti il prossimo candidato del Pdl alla presidenza della Regione. «Nessuna rappresaglia o ritorsione politica» – ha detto – Mi sembra infantile affermare questo. Mi viene da sorridere rispetto alle accuse lanciatemi da Fli sullo scioglimento della commissione per la riforma dello Statuto». «Le presunte intimidazioni di carattere personale o politico che io avrei integrato con il mio comportamento – ha proseguito Cascio – suonano ridicole, tanto che, l'sms riferito dall'onorevole Aricò, citava proprio espressamente "non c'é nulla di personale". Semmai sembra precostituito che un siffatto messaggio, inviato diverso tempo fa, sia stato conservato per essere letto pubblicamente solo oggi, come se Aricò lo avesse tenuto da parte per giustificare l'ingiustificabile». «Quanto all'onorevole Scalia - ha detto ancora Cascio – lo invito a non lasciarsi sopraffare da arzigogolate elucubrazioni mentali, perché tra fantasia e realtà c'é una bella differenza». Per il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini, «l'on. Aricò non può mostrare risentimento, accampando motivazioni politiche sull'operato del presidente dell'Assemblea Regionale Cascio, che ha provveduto, giustamente, alla cancellazione della commissione per le modifiche allo Statuto della Sicilia». «Già lo scorso anno – ha aggiunto - il presidente aveva concesso una proroga di 12 mesi, anticipando che, a lavoro compiuto, la commissione sarebbe stata cancellata. L'ex presidente della Commissione Statuto Aricò non ha bisogno di ulteriori prebende, e avrebbe dovuto portare a compimento già lo scorso anno il compito affidatogli ». Da registrare una provocazione di Giovane Italia. Il movimento giovanile del Pdl ha infatti promosso, tra i propri iscritti, una simbolica colletta per regalare un'auto blu all'onorevole Aricò che ha dovuto rinunciare a questo privilegio. Giovane Italia risponde così all'annuncio di Fli di voler presentare all'Ars un ordine del giorno per chiedere di revocare l'abrogazione della Commissione statuto. «Nel quadro di una pesante crisi economica – dichiara Mauro La Mantia, presidente regionale di Giovane Italia – non sono tollerabili inutili sprechi. Vista la scarsa attività della commissione guidata da Aricò riteniamo giusto affidare le competenze della commissione sciolta a quella Affari istituzionali, delegata a questo tipo di attività legislativa. I siciliani non possono continuare a pagare commissioni inutili, con relativi benefit. Pur di non riabilitare la Commissione statuto siamo disposti a donare ad Aricò l'auto blu tanto desiderata». «Al presidente Cascio, al quale va il nostro plauso per la scelta coraggiosa – conclude – chiediamo di continuare l'opera di razionalizzazione delle spese dell'Ars».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/15/2011

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