Nato a Belmont negli Stati Uniti nel 1948, James Vernon Taylor inizia a suonare la chitarra all’età di dodici anni e nel 1968 incide a Londra il suo primo album omonimo. Poi pubblica “Sweet Baby James”. Il settimanale Times gli dedica la copertina e si comincia a parlare di una nuova corrente crepuscolare e soggettivista di cui Taylor è il massimo alfiere degli anni settanta. Nel 1971 esce “Mud Slide Slim and the Blue Horizon”, un altro fortunatissimo album, che gli vale un Grammy Award per la sua versione di “You’ve Got a Friend”, scritta da Carole King. Dopo due album che non riescono ad eguagliare il successo dei primi, l’uscita di “Gorilla” riporta alla ribalta il cantautore, anche grazie alla presenza del singolo “How sweet it is (to be love by you)”, una cover di Martin Gaye. Dopo “In the pocket” del 1976, pubblica l’album “Greatest Hits”, che rimane ancora oggi l’album più venduto di James Taylor. Dopo aver collaborato con Art Garfunkel ed essersi brevemente dedicato a Broadway, si prende una pausa di un paio di anni, per riapparire con l’album “Flag”. Negli anni ’80 pubblica tre album e si esibisce in vari tour, soprattutto nell’ambito delle stagioni estive negli anfiteatri statunitensi all’aperto.
I due album pubblicati negli anni ’90 hanno un grande successo: il tredicesimo album “New Moon Shine”, diventa disco di platino, mentre “Hourglass” vince un Grammy come miglior album pop non strumentale.
Gli ultimi lavori di Taylor sono “October Road” del 2002 e “James Taylor: a Christmas Album” del 2004. Curriculum a parte il 15 aprile James Taylor si esibirà al Gran Teatro per la gioia dei fans e degli amanti della musica nella terza ed ultima tappa italiana del tour europeo del grande mito americano.
, a cura di Daniela Bruzzone
Data notizia: 4/10/2008
dalla nostra Daniela Bruzzone
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