Gazzetta del Sud
La Provincia di Messina sta collocando gli ultimi tasselli in vista della Bit, la Borsa internazionale del turismo in programma a Milano dal 17 al 20 febbraio prossimi. Alcune tessere del puzzle sono state piazzate ieri nel corso di una serie di incontri a Palazzo dei leoni. In prima linea, il presidente dell'Ente di corso Cavour, Nanni Ricevuto, e il responsabile provinciale del comparto turistico Gerri Gambino. Quattro in tutto le riunioni, dedicate, rispettivamente, all'organizzazione degli stand nello spazio espositivo di 136 metri quadrati destinato al nostro territorio (tra i presenti al vertice, il sindaco di Letojanni Gianni Mauro; Pippo Longo e Gaetano Antonazzo, dell'Ufficio promozione turistica della Provincia; Giusy Caltabiano, dell'associazione albergatori di Giardini Naxos; Giuseppe Ministeri, dell'associazione culturale Daf); alla pubblicizzazione del prodotto "Borghi e castelli più belli d'Italia" (6 i percorsi messinesi), alla presentazione, durante la rassegna, della nuova Enoteca provinciale di San Placidò e dei vini doc peloritani; e alle iniziative culturali di Taormina Arte. Alla fiera milanese di Rho, le aziende di Messina e delle zone ionica, tirrenica e nebroidea metteranno in vetrina prodotti e attività nei rispettivi "desk". Inoltre, quattro conferenze tematiche allieteranno la manifestazione lombarda.
A due settimane dall'evento è già tempo di polemiche. Al governatore Raffaele Lombardo e all'assessore regionale al Turismo Daniele Tranchida, che avevano bollato la Bit come un'occasione per gettare soldi al vento, rispondono a muso duro Ricevuto e Gambino. Per il responsabile dell'Ente di corso Cavour «nel settore turistico la Regione finora ha solo sprecato risorse, prodotto discorsi eterei senza alcun riscontro pratico». Il presidente della Provincia non le manda a dire: «Bisogna prestare attenzione alle esigenze del territorio, cercando di attrarre sempre più turisti e, perché no, diversificando l'offerta, adeguandola ai tempi». Caustico Gambino, che rispedisce al mittente le accuse provenienti da Palermo. «Non accettiamo lezioni. Se la Bit serve solo a sperperare denaro allora mi preme ricordare che l'Expo di Shanghai, al quale ha partecipato la Regione, è costato 500 mila euro senza alcun ritorno economico e d'immagine». Quindi spazio alla provocazione: «Vorrei sapere quanti cinesi sono giunti in Sicilia dopo quell'evento». A suo giudizio Province e Comuni, in quanto reali rappresentanti del territorio, non possono mancare ad iniziative come la Bit. Gambino, inoltre, commenta così le scelte della Regione di dare forfait alla Bit e di voler istituire una nuova "fiera", che dovrebbe tenersi a Palermo il prossimo mese di maggio. «Per la Provincia – spiega – potrebbe essere solo un'ulteriore chance. Valuteremo i costi-benefici e decideremo se rispondere presente». Alla rassegna milanese, quindi, parteciperanno le 9 province dell'Isola, coordinate dall'Urps, l'Unione delle province siciliane. «Finora – afferma Ricevuto – alla Bit hanno aderito decine e decine di espositori messinesi». Per gli altri le porte sono ancora aperte. Basta rivolgersi a Palazzo dei leoni.(r.d.)
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 2/1/2011
dalla nostra Daniela Bruzzone
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