Leni- " Oggi firmerò la concessione delle aree demaniali e a settembre partiranno i lavori". L'annuncio é del sindaco Antonio Podetti, dopo la riunione tenutasi all'Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici, alla presenza tra gli altri del sindaco Mariano Bruno che nella qualità di commissario straordinario ha seguito tutti gli interventi disposti nelle Eolie e dato il via libera alla valutazione di impatto ambientale e dei rappresentanti dell'associazione Salina 2000, sulle opere di messa in sicurezza del porto di Rinella di Leni. Opere, finanziate dalla regione con tre milioni e mezzo di euro, già appaltate, con tanto di contratto firmato in febbraio, alla ditta Cidonio di Civitavecchia, e consistenti nell'adeguamento, con il prolungamento, del molo foraneo e del consolidamento della banchina di riva. Si chiude, dunque, a meno di altre sorprese, la vicenda legata al blocco delle opere di messa in sicurezza del porto di Rinella di Leni dopo le contestazioni dell'associazione Salina 2000. Il presidente Nino Chiovari, com'è noto, ritenendo che le opere poco avessero a che fare con l'emergenza urgente aveva richiesto a Sindaco, Regione e Ministero che per il via libera ai lavori si conseguisse la VIA attraverso la procedura ordinaria. Va ricordato che il nuovo porto così come progettato consentirà in futuro, trovando i finanziamenti, di produrre mediante la collocazione di un turbina, energia elettrica sfruttando il moto ondoso. Da opere in attesa di inizio a lavori in buona parte conclusi, a Filicudi, da un anno e non pagati. Si tratta degli interventi di " wellcome", cioè di arredo portuale di Pecorini, finanziati nell'ambito dei patti territoriali con 500 mila euro. La ditta Di Bella che non ha ancora ricevuto un euro ha deciso di adire le vie legali contro il comune di Lipari richiedendo oltre a quanto spettante, anche il risarcimento danni. All'origine del contenzioso la contestazione delle opere da parte del direttore dei lavori Marcello D'Alia che ha bloccato la prosecuzione dell'intervento ( mancano le torrete di segnalazione, l'illuminazione e gli arredi portuali) perchè la pietra lavica utilizzata non é ritenuta conforme , disponendo di conseguenza la demolizione di ben 1200 mq . C'é il rischio che l'opera non venga consegnata e che il Ministero ritiri il finanziamento a danno del comune. Va ricordato che per una questione del genere sono fermi dall'anno scorso, su sequestro della magistratura, anche i lavori di arredo portuale di Panarea.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 4/21/2008
dalla nostra Daniela Bruzzone
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