Lipari- Amministrazione e Consiglio, ad un anno dal voto, snobbano, almeno apparentemente, il problema ospedale nonostante l'indignazione di centinaia di isolani che iniziano a protestare vibratamente su Facebook all'interno del gruppo " Voglio nascere a Lipari, ma forse non potrò più farlo". Da un anno una legge della Regione Sicilia, come più volte denunciato da questo organo di stampa, in applicazione delle direttive ministeriali, ha ridotto sensibilmente i servizi garantiti dal nosocomio e il personale medico e infermieristico. In particolare, i disagi per l'accorpamento di pediatria ( con due soli medici) con ginecologia e ostetricia ( a fine mese dovrà anche fare a meno, per il raggiunto pensionamento, del primario Giampiero Di Marco che esegue i cesarei) e l'impossibilità di seguire attentamente come avveniva in passato donne in gravidanza e puerpere, costrette a rivolgersi ai centri della terraferma, vanno diventando col passare dei giorni sempre più insostenibili. Ma, tali difficoltà, aumentano anche la sensazione di sfiducia nei confronti delle istituzioni come il Consiglio comunale e la Giunta municipale che non recepiscono il diffuso malcontento della popolazione. Lipari si sta preparando ad una grande e clamorosa manifestazione di protesta perchè se è vero che sono gli uomini a fare le leggi ( anche a livello europeo) devono essere gli stessi uomini a modificarle per garantire i diritti di chi vive nelle isole minori di Sicilia e d'Italia.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/19/2011
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