Gazzetta del Sud
Nella mia qualità di commissario giudiziale del concordato Pumex S.p.A. sottoposto a procedura di concordato preventivo innanzi al Tribunale di Barcellona davanti al giudice, dott.ssa Assunta Cardamone, sono costretto per la seconda volta a rassegnare, in relazione all'articolo pubblicato il 16 giugno dal titolo "Sì al concordato preventivo. La Pumex salvata dal crac", alcune necessarie precisazioni.
Ancora una volta, si appalesa, infatti, una superficialità poiché si è ritenuto di apprendere le informazioni, piuttosto che dall'organo istituzionale della procedura e dai documenti pubblici, da quest'ultimo depositati agli atti, evidentemente da altre fonti, non legittimate (oltre che evidentemente non qualificate).
Nella camera di Consiglio del 14 giugno il Tribunale di Barcellona P.G. contrariamente a quanto erroneamente riportato nell'articolo, non ha "definitivamente ammesso al concordato preventivo" la società debitrice, bensì ha provveduto all'omologazione dello stesso, sulla scorta del motivato parere redatto dal sottoscritto, ai sensi dell'art. 172 l.f.; il provvedimento di "ammissione al concordato" era, infatti, già intervenuto un anno addietro, con decreto emesso dallo stesso Tribunale di Barcellona P.G. che, in data 16 luglio 2010, aveva dichiarato aperta la procedura, ammettendo, per l'appunto, la società al concordato, nominando il sottoscritto commissario giudiziale per la procedura in oggetto.
Ancora, contrariamente a quanto erroneamente riportato, all'udienza del 18 febbraio 2011, fissata per l'approvazione del concordato, i creditori privilegiati non hanno manifestato alcuna dichiarazione di voto, non avendone peraltro, per legge, alcun diritto.
Ancora, contrariamente a quanto erroneamente riportato, prima ancora dei creditori privilegiati, dovranno essere effettuati alcuni pagamenti in regime di prededuzione. Ancora, contrariamente a quanto erroneamente riportato, la società debitrice dovrà – omologato il concordato – dare, sotto la vigilanza del sottoscritto commissario, puntuale esecuzione allo stesso, adempiendo alle obbligazioni concordatarie, nei termini e secondo l'ordine dei pagamenti stabiliti nella proposta di concordato, sicché non risulta affatto scongiurato definitivamente il fallimento ("salvata dal crak") della società stessa.
Tutto ciò premesso, considerato che, già in precedenza, era stato formulato – ed è stato disatteso – l'invito ad attingere ogni informazione sulla procedura esclusivamente dall'organo pubblico a ciò istituzionalmente deputato per legge, anche per non ingenerare confusione e disorientamento nel ceto creditorio, il sottoscritto, nella qualità di pubblico ufficiale, nell'insistere per la immediata rettifica, avverte che la presente sarà inviata, per copia conoscenza, alla Procura della Repubblica di Barcellona P.G., per l'accertamento di eventuali ipotesi di reato.
Il Commissario giudiziale
Prof. Avv. Massimo Galletti
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 6/22/2011
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