Lipari- " Mi tiro fuori dal Pdl provinciale. E per quanto riguarda il futuro del partito a livello locale, non lo rappresenterò più nelle trattative politiche in vista delle amministrative; decideranno cosa fare i cinque che lo stanno reggendo attualmente, compresi quelli che parteciperanno alle primarie. Cioè Antonio Casilli, Lelio Finocchiaro, Corrado Giannò, Angela Mazziotta e Ciccio Rizzo. Se vogliono mi presenterò come consigliere comunale, altrimenti valuterò altre possibilità". Così il primo cittadino di Lipari, Mariano Bruno, ancora per 60 giorni. Il Sindaco ha anche detto di non comprendere le manovre degli onorevoli Peppino Buzzanca e Carmelo Garofalo i quali lo avrebbero in un certo senso limitato. In realtà peserebbe parecchio non aver preso in considerazione Mariano Bruno per un posto nel direttivo provinciale del Pdl relegandolo invece al Comitato comunale di Messina. E, ovviamente, peserebbe di conseguenza la mancanza di considerazione nei confronti del Sindaco di Lipari anche come candidato alle regionali. Quanto accaduto potrebbe anche far saltare le primarie nell'isola. Al 18 marzo mancano undici giorni ma ancora la macchina organizzativa non si è messa in moto anche perchè alcuni tra gli stessi candidati sono distratti da trattative trasversali per evitare di andare allo sbaraglio. Se il Pdl, comunque, non arriverà a presentare un candidato a Sindaco, o se questo ci sarà solo per partecipare alla "parata", potrebbe essere Angelo Merenda ad aprire le porte ai transfughi del Pdl e anche del Pd da dove, però, altri tre o quattro rappresentanti starebbero per prendere la via di Giorgianni. Nel Pd si farà, comunque, chiarezza nell'incontro di stasera. Ersilia Pajno, infine, candidata de Il Faro, sta per il momento alla finestra. La torta elettorale, però, va diventando sempre più piccola. Sarà a disposizione di tre, massimo, quattro candidati. Sarà una competizione più dura del passato. A due mesi dalle elezioni c’è grande necessità di programmi nuovi e strategici : i copia e incolla del passato sono ormai inadeguati; anche Lipari e le Eolie sono in recessione, i vincoli del patto di stabilità e le manovre del Governo e della Regione frenano tutti i comuni e per quelli insulari diventa ancora più dura. L’imposizione fiscale, inoltre, sta mandando al tappeto i ceti più deboli oltre che i commercianti. Lipari, non può permettersi di uscire dal tornata del 6-7 maggio ulteriormente lacerata. Chi vincerà avrà un compito difficilissimo che richiede unità altrimenti le isole andranno alla deriva.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/7/2012
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