Mirò! Poesia e luce.

Mirò! Poesia e luce. Da oggi fino al 10 giugno al Chiostro del Bramante esaustiva ed importante mostra delle opere di Joan Miró, il grande artista catalano che ha lasciato un segno inconfondibile nell’ambito delle avanguardie europee. Più di ottanta i lavori per la prima volta nel nostro Paese, tra cui cinquanta olii di sorprendente bellezza e di formato grande e numerose terrecotte, bronzi e acquerelli. Gli organizzatori hanno voluto illustrare l’ultima fase della produzione della lunga vita dell’artista, quando egli finalmente realizza a Maiorca nel 1956 un grande sogno: un ampio spazio tutto suo, dove lavorare protetto dal silenzio e dalla pace che solo la natura poteva offrirgli. In occasione della mostra, lo studio che Miró aveva tanto desiderato è stato ricostruito all’interno degli spazi espositivi. “L’incontro di fantasia e di controllo, di oculatezza e di generosità, che forse si può considerare una caratteristica della mentalità catalana, può spiegare, in parte almeno, la base fondamentale dell’arte e della personalità di Joan Miró”. Così ha scritto Gillo Dorfles in un suo saggio sull’artista catalano. E’ per questo che risulta oltremodo opportuna la cornice rinascimentale del Chiostro del Bramante, quale contrappunto allo spirito multiforme di Miró e al suo linguaggio fatto di macchie, grafismi, spruzzi, impronte, abrasioni, suture e chiodi. Sin dal principio della sua attività Miró pensa che l’obiettivo dell’artista debba riguardare progetti di grande portata, come i murali e altri lavori d’arte pubblica, che offrrono anche l’opportunità di collaborare con architetti e artigiani, lasciando alla pittura da cavalletto una posizione secondaria. I progetti d’arte pubblica di Miró sono caratterizzati invece da una sintesi tra architettura e arti plastiche, derivata anche dalla sua profonda ammirazione per Antoni Gaudí. Abbandonato del tutto il cavalletto, Miró dipinge a terra, cammina sulle proprie tele, vi si stende sopra producendo spruzzi e gocciolamenti, fino a passare gli ultimi anni di attività dipingendo con le dita, stendendo il colore con i pugni e cimentandosi nella pittura materica, spalmando gli impasti su compensato, cartone e materiali di riciclo. Fino al 10 giugno la poesia e la luce di Mirò sono al Chiostro del Bramante.

a cura di Daniela Bruzzone

Data notizia: 4/2/2012

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