Antonio Brundu
Da circa una settimana Susanna Tesoriero si trova in Sud America, dove sarà presentato il prossimo 19 dicembre, a Mar del Plata, il suo libro “Emigrazione Eoliana in Argentina”, edito dal Centro Studi di Lipari e pubblicato in italiano e “castigliano”, lo spagnolo degli argentini. La manifestazione culturale è organizzata dall’Unione Regionale Siciliana Argentina e si svolgerà nei locali della Casa d’Italia. Prima di partire, profondamente commossa ed emozionata, Susanna Tesoriero mi ha fatto sapere che si sarebbe recata, dopo più di 40 anni, in Argentina, dove è nata nel 1958, da eoliani emigrati nel secondo dopoguerra. Nel 1971 è giunta in Italia ed ha lavorato, a Panarea, nell’azienda di famiglia. Attualmente vive a Messina con il marito e due figli. E’ autrice del volume “Isole Eolie:storia, tradizioni e cucina”, pubblicato da Armando Siciliano Editore nel 2007. Con le sue opere l’autrice intende tramandare , in modo specifico ai figli degli eoliani d’oltreoceano, le radici e le consuetudini della cultura eoliana.(Nella foto: Susanna Tesoriero durante l’incontro culturale per la presentazione del libro nel Patio della Biblioteca Comunale di Malfa).
“Le mie origini- afferma Susanna Tesoriero- sono eoliane; infatti i miei genitori emigrarono dopo la seconda guerra mondiale in Argentina ed è lì che io sono nata. Sono giunta ragazzina nei luoghi aviti negli anni 70’. Ho trascorso e continuo ancora a trascorrere lunghi periodi tra Panarea e Stromboli ma, stabilmente, vivo a Messina. Da casa mia vedo lo Stretto della città e le tante navi da crociere che ogni giorno vi transitano; sento il lungo suono delle sirene che mi riportano indietro nel tempo:ogni volta mi commuovo e il mio pensiero va verso quel tardo pomeriggio quando lasciai il porto di Buenos Aires alla volta dell’Italia a bordo dell’Eugenio C. Neanche se volessi potrei dimenticare…e, sono certa, che neppure gli emigranti eoliani hanno dimenticato le loro partenze! Dall’Unità d’Italia e sino alla fine degli anni 60’ tantissimi siciliani e tra essi molti eoliani lasciarono le loro terre alla ricerca di una vita migliore verso paesi lontani: le principali mete erano America del Nord, Australia e America Latina (quest’ultima un po’ meno fortunata per le ben note vicende socio-politiche). Dei contingenti eoliani diretti in Argentina poco si è detto e quasi niente si è scritto; pochi sanno che, verso la fine dell’Ottocento, un’imbarcazione proveniente dalle isole Eolie, approdò sulla costa Malplatense, a bordo della quale vi erano coloro che diventarono i primi pescatori di Mar del Plata. Oggi, la città, meta preferita dei turisti è meglio conosciuta come la perla dell’Atlantico e il suo porto è uno tra i più importanti al mondo per l’esportazione del pescato (in un “rincòn”- angolo del porto- vi sono sotterrate le testimonianze di quei primi pionieri). Il libro, vuole anche porgersi come uno strumento di riflessione verso le nuove generazioni, soprattutto quelle di terza, che poco sanno e conoscono la storia dei loro avi. Penso sia davvero importante che non venga spezzata la continuità della loro identità tra la nuova patria e il paese d’origine così da mantenere sempre vivo l’interesse verso la cultura di paesi unici come le isole Eolie. Con questo volume – conclude l’autrice- ho voluto ridare vita ad alcune persone che, altrimenti, col tempo, sarebbero state dimenticate e nessuno avrebbe mai saputo dei loro sacrifici, dei loro ideali. Ricordo benissimo come si viveva in ognuna delle case di questi eoliani, si parlava dialetto isolano insieme ad un castellano contaminato dalle sue espressioni più varie, ci si portava dappresso quell’atavico concetto di unità familiare tanto che spesso i figli, ancora adolescenti, alternavano la scuola con i lavori dei genitori sia in fabbrica che in mare a pescare”.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 12/11/2012
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