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ROMA – Con un intervento datato 24 maggio scorso, Legambiente ha ricordato che “Nel 2000 le Eolie sono state nominate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. L’indiscussa bellezza di queste isole è meta turistica sempre più popolare che registra fino a 300.000 visitatori ogni anno.
Il territorio comprende aree di grande pregio archeologico e ci giunge notizia di nuovi importanti ritrovamenti a Filicudi che si aggiungono alle aree già esplorate, con villaggi, necropoli, ipogei. Un immenso tesoro da tutelare, valorizzare e proteggere da possibili speculazioni.
Proprio per questo – continua il documento di Legambiente - è difficile comprendere la scelta della Soprintendenza di Messina che ha autorizzato lavori per la realizzazione di una cisterna in un’area adiacente a quella archeologica di Filo Braccio, a Filicudi. Scelta che conferma l’urgenza di definire la perimetrazione del Parco Archeologico delle Isole Eolie. La perimetrazione del Parco, infatti, non interessa soltanto le aree già esplorate dagli archeologi, ma soprattutto le aree adiacenti, dove sono possibili nuovi ritrovamenti (come nei recenti casi di Lipari, via Isabella Conti Vainicher ed ora a Filicudi).
Tali aree rappresentano un patrimonio ancora tutto da scoprire e promuovere per contribuire sempre più alla conoscenza del nostro passato e per favorire il turismo culturale verso le isole. Ci auguriamo – conclude Legambiente - quindi che l’amministrazione comunale conceda al Parco Archeologico delle Isole Eolie tutta la collaborazione possibile per definire tale perimetrazione nel più breve tempo possibile. E scongiurare l’avanzata di nuove costruzioni che sottrarrebbero per sempre alla comunità una grande risorsa.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/27/2013
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