Riceviamo dall'ing. Francesco Cavallaro, della ATI Lotti SpA con Studio FC&RR associati srl e pubblichiamo:
Nel sito del comune di Lipari è stata recentemente pubblicata una nota dell’attuale commissario per l’emergenza avv.to Pelaggi, che richiede al Sindaco la formale smentita in merito ad alcune affermazioni contenute in un articolo di Michele Giacomantonio, pubblicato nello stesso sito, e che per qualcuno ha inteso essere una risposta indiretta anche al mio recente articolo, pubblicato nei blog eoliani.
Indipendentemente dalle decisioni che l’amministrazione comunale assumerà in merito, e anche se la nota del Commissario per questioni temporali non può essere considerata una risposta al mio precedente articolo, affido alle brevi note che seguono il compito di dare ai cittadini ulteriori informazioni sugli eventi connessi alla realizzazione del depuratore.
Premetto che l’avv.to Pelaggi ha revocato la convenzione sottoscritta a suo tempo dal Commissario e Sindaco di Lipari Mariano Bruno e dalla Sogesid, a seguito di una serie di sentenze del TAR Lazio ; e nonostante già dal 13 febbraio 2013 il TAR Lazio avesse decretato l’illegittimità della suddetta convenzione egli ha atteso il 13 luglio per darne esecuzione.
Affido poi al parere dei lettori la valutazione sulla opportunità di continuare ad avvalersi di tale convenzione dopo un delibera dell’AVCP (Autorità degli appalti) e dell’ANTITRUST che ne avevano decretato l’illegittimità a far data dal dicembre 2008.
In merito poi alle affermazioni di carattere “tecnico” dell’avv.to Pelaggi, mi domando come possa affermare cosa abbia dichiarato la Segreteria Tecnica del Ministero dell’Ambiente in relazione al progetto del depuratore redatto dai tecnici del raggruppamento capeggiato dallo Studio Lotti (in galleria a Pignataro), visto che lui non era presente (e al contrario il sottoscritto si)?
D'altronde avendo registrato la seduta per potere poi redigere tutte le modifiche necessarie per l’approvazione, ho riascoltato la registrazione e ribadisco che nessuno dei componenti della segreteria ha parlato di incertezze geotecniche, né di complessità realizzativa , mentre si è certamente discusso di onerosità della soluzione tecnica della galleria. Preciso che a queste osservazioni , e ad altre richieste di approfondimenti, fu data risposta con la rielaborazione del progetto consegnato al Comune e mai più inviato alla segreteria tecnica dal commissario-sindaco Bruno.
Andrebbe chiesto all’ex-sindaco Bruno del perché il progetto sia rimasto in qualche armadio del comune!!
Partendo dall’ultima delle osservazioni , tenuto conto che Lipari , uno dei 5 siti dell’UNESCO in Sicilia , vede nel turismo la sua ormai ultima importante attività economica , dopo la chiusura delle cave di pomice e la forte riduzione dello sforzo di pesca consentito, mi sembra evidente che la valutazione sulla eccessiva onerosità vada bilanciata in relazione agli interessi che non potrebbero più ottenere una “restitutio in integrum”.
E’, quindi evidente, come la preminente preoccupazione di chi governa dovrebbe essere quella di non metter in crisi neanche una sola azienda turistica!!!
Per quanto riguarda la complessità realizzativa di un depuratore in galleria, dichiarata dall’avv.to Pelaggi lo invito a informarsi su quello che lo Studio Lotti ha progettato con successo a Maratea (invito che ne ha la possibilità di visitarlo) , e mi domando , se così fosse vero perchè la protezione civile ne ha previsto e progettato uno a Punta Gradelle per la penisola sorrentina ?
Infine in merito alle incertezze geotecniche consiglio all’avv.to Pelaggi di dare un’occhiata al tunnel che collega marina lunga con canneto, realizzato in prossimità della galleria che si dovrebbe costruire per il depuratore, sta li da quasi 50 anni e la sua realizzazione è avvenuta senza particolari complessità e incidenti. Anche perchè lo Studio Lotti a suo tempo si avvalse della collaborazione di un esperto geologo eoliano, il dott. Nico Russo, il quale ha escluso incertezze prescrivendo le rituali indagini geognostiche, per il dimensionamento delle opere di protezione, e mi sembra che anche lo stesso avv.to Pelaggi nutra stima nei confronti del dott. Russo, visti gli incarichi affidatigli!!!
Questi sintetici chiarimenti furono oggetto di un mio intervento il 4 marzo 2011, in sede di riunione tra il Commissario e la popolazione, e in quella sede ricordo che evidenziai con l’ausilio di alcune diapositive l’inconsistenza delle motivazioni che avevano portato i tecnici della Sogesid ad affermare l’infattibilità della soluzione localizzativa di Pignataro.
Riepilogo per i lettori che i motivi riportati nelle relazione della Sogesid sono quattro:
1. Assoluta inedificabilità nei 150 mt dal mare
2. Ricadenza in area TO1 del Piano Paesistico
3. Ricadenza in un SIC
4. Presenza di una zona R3 del PAI delle isole eolie.
Ora come allora confermo che tutte e quattro le motivazioni sono destituite di fondamento e con ogni evidenza le motivazioni per non localizzare il depuratore a Pignataro devono essere altre.
Del resto è sotto gli occhi di tutti i cittadini la risoluzione dell’interferenza della zona R3 con la sede della Capitaneria di Porto a Pignataro, risolta con una semplice rete paramassi: costo poche decine di migliaia di euro!!!
E come in precedenza affermato sono disponibile a illustrare ai cittadini e ai consiglieri comunali nei particolari perché i 4 punti sono non rispondenti a norme e regolamenti, e invito chi volesse, a controllare cosa afferma l’art. 88 comma 12 della L.R.n.6/2001, o cosa prescrive l’art.47 delle N.A. del Piano Paesistico delle Isole Eolie per condividere la curiosità di domandare alle istituzioni: ma quale è la verità?
Perché il depuratore di Lipari non si fa a Pignataro?
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 6/17/2013
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