È già un successo capitolino Scratching the Surface: Photographs by Dennis Hopper, la mostra appena inaugurata alla Gagosian Gallery in Via Francesco Crispi 16. Pochi sanno che Dennis Hopper, autentica leggenda del cinema scomparsa nel 2010, è anche uno straordinario fotografo. Tutti lo conosciamo piuttosto come attore e regista del film cult Easy Rider e per le sue interpretazioni in colossal del calibro di Apocalypse Now, Gioventù bruciata e Velluto blu. In mostra fotografie degli anni ’60 e scatti dei primi anni ’70, appartenenti alla serie Drugstore Camera, accompagnati dalla proiezione di interviste e segmenti di alcuni dei suoi celebri film. È in quegli anni, infatti, che Hopper inizia a cogliere lo spirito ribelle degli anni ’60, grazie a scatti che sono diventati icone e che spaziano da Los Angeles e Harlem ai grandi personaggi dell’epoca, tra cui Jane Fonda, Andy Warhol e John Wayne in pose davvero curiose. Claes Oldenburg appare ad una festa nuziale circondato da fette di torta realizzate in gesso dall'artista per gli invitati; Andy Warhol, con indosso scuri occhiali da sole e una cravatta sottile, sorride nascondendosi dietro a un piccolo fiore, mentre Ed Ruscha è ritratto davanti all'insegna al neon di un negozio di elettrodomestici; in equilibrio su una scala, Robert Irwin indica il fotografo tenendo tra i denti una lampadina; membri della band Grateful Dead mandano baci alla macchina fotografica. Le fotografie appartenenti alla serie Drugstore camera sono state scattate a Taos, nel New Mexico, dove Hopper decide di stabilirsi dopo la produzione di Easy Rider, rimanendovi fino agli anni ’80, nonché di essere sepolto.
Realizzate con semplici macchine fotografiche e sviluppate nei laboratori estemporanei tipici dei drugstore americani, gli scatti raccontano gli amici e i familiari di Hopper ambientati tra le rovine e i paesaggi del deserto sconfinato; i nudi femminili in interni indefiniti, i viaggi “on the road” verso il natio Kansas e le nature morte improvvisate con oggetti abbandonati. Queste fotografie e le tante altre di festival culturali, personaggi leggendari e momenti intimi e quotidiani che catturano l’attenzione di Hopper, restituiscono un’immagine affascinante degli anni ‘60 e ’70, ritraendo l’idealismo politico e l’ottimismo tipici della California dell’epoca.
Fino all’8 novembre nella Gagosian Gallery.
di Daniela Bruzzone
Data notizia: 9/29/2014
dalla nostra Daniela Bruzzone
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