Scoprì poco dopo quanto il suo essere caldo e "sacro" agli dei lo fece divenire importante agli occhi dei greci e dei romani. Così Stromboli e Vulcano andarono a vivere molto lontano l'uno dall'altro e promisero a loro stessi che da quel momento in poi solo a distanza avrebbero prodotto fuoco e le uniche scintille che il loro rapporto avrebbe donato al mondo sarebbero state benevoli e di piacere. Così Panarea, dapprima attorniata di bocche che parlavano e cuori che battevano, si ritrovava da sola, ancora una volta, a riflettere sulla sua esistenza e sulla scelta che aveva deciso di intraprendere fin quando il mare non l'avrebbe sottratta alla vita. Le giornate passavano e le sere d'estate scorrevano lente quando, dall'aria malinconica di Panarea uscivano fuori sbuffi di sale. Le mancava qualcuno accanto, qualcuno con cui condividere le sue ansie e timori, qualcuno che l'avrebbe capita e le avrebbe mostrato quanto il sole di Luglio riscaldasse di più se fatto di abbracci e carezze, sensazioni ed esplosioni nuove. Il mare le donava tanto, quotidianamente e immancabilmente, ogni giorno gli abissi la facevano sentire protetta e al sicuro da tutto. Quell'anno, quasi alla fine di Agosto, si narra che…
di Martina Leone
Data notizia: 7/23/2015
dalla nostra Daniela Bruzzone
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