Ritorniamo con Ambra per qualche ultima domanda.
- Ambra, perché hai scelto di raffigurare i fenicotteri?
Dopo l’ennesima tragedia in mare ho sentito la necessità di dare vita ad un progetto artistico che ponesse l’attenzione sull’importanza dell’accoglienza. Dato che per il mio lavoro attingo frequentemente a tutto ciò che è memoria storica ho iniziato a documentarmi, mi sono così imbattuta in un vecchio articolo che parlava dell’arrivo di un fenicottero nel laghetto di Lingua, a Salina, nel 1987. Ho così riflettuto sulle analogie fra la migrazione degli uccelli e dei popoli: entrambi si spostano alla ricerca di nuovi nidi, di luoghi più favorevoli dove nidificare.
- Che tipo di significato possiedono i "Fenicotteri migranti"?
Migrare dovrebbe significare “spostarsi in cerca di un luogo più favorevole dove dare inizio ad una nuova vita”, in realtà oggi significa andare alla deriva e finire spesso nella rete dei trafficanti di esseri umani. L’installazione fa parte del progetto di arte virale “Fenicotteri Migranti”, un’opera interattiva che si esplica attraverso il coinvolgimento del pubblico: chi desidera partecipare al progetto può adottare gratuitamente un fenicottero migrante compilando il form sul sito www.fenicotterimigranti.it con l’impegno di fotografarlo nella propria città o portarlo con sè in viaggio, ed inviarmi le foto. L’origami è decorato con disegni a china ricami con il filo di seta, e personalizzato con nomi propri di origine africana o mediorientale. Il progetto è stato presentato lo scorso luglio al Salina Festival, ma ha già ottenuto un buon riscontro di interesse e partecipazione con 130 richieste di adozione e più di 300 foto da 20 paesi del mondo.
di Rosa Maria Ciulla
Data notizia: 3/24/2016
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