Com’è noto, a Panarea nel 2010 sono stati localizzati quattro relitti romani del I e II sec. con centinaia di bellissime anfore intatte. Si trovano tra gli 80 e i 170 metri sul versante che guarda gli scogli di Basiluzzo e Lisca Bianca, gli archeologi siciliani della Soprintendenza del mare hanno localizzato e fotografato le navi commerciali romane di medie dimensioni, adibite al trasporto di grano, vino e garum (una salsa di pesce molto apprezzata all’epoca) che, troppo cariche, verosimilmente imbarcando acqua fecero naufragio.
Anche per questo il mare attorno alla più piccola delle isole Eolie che in estate attira vip e personaggi dello spettacolo, è sempre più meta degli archeologi marini e subacquei di alto fondale.
Adesso, però, si alza forte il rischio furto di anfora anche a 100 metri di profondità: ne dà l’allarme il Corriere della Sera con un articolo di Maria Laura Crescimanno. Ed è per questo motivo che è stato fissato il divieto di immersione, pesca e ancoraggio.
Nelle prossime settimane gli archeologi della Regione torneranno a studiare i relitti, anche grazie alle sofisticate tecniche di rebreather, e inizieranno così a progettare una strategia di controllo con le telecamere di profondità.
Data notizia: 6/29/2016
dalla nostra Daniela Bruzzone
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