Come nasce l’idea di questa associazione e chi ne è stato promotore all’interno dell’isola?
L’idea nasce da un convegno sul cappero tenutosi nel 2015 ed è promossa da un gruppo di soggetti interessati a valorizzare il territorio e la coltura.
Uno degli obiettivi principali dell’associazione è la presentazione della domanda di ottenimento della certificazione Dop per la produzione di capperi nell’arcipelago. Tentativi simili erano stati precedentemente fatti o solo adesso si sono poste le basi per il conseguimento della Denominazione di Origine Protetta?
Per il cappero eoliano, rinomato e riconosciuto nel mondo per le sue peculiari caratteristiche, in passato non c’è stata nessuna iniziativa del genere.
L’ottenimento della certificazione Dop cosa comporterebbe a livello economico e non solo per l’intero territorio?
L’ottenimento della certificazione comunitaria comporterebbe nel mondo una maggiore visibilità per il territorio eoliano e per il prodotto una valorizzazione ed una tutela con ricadute positive sul reddito di tutta la filiera.
«Ci fa piacere notare, peraltro, la presenza nel direttivo di una ampia compagine giovanile. Segno sicuramente in controtendenza, che dimostra attenzione e fiducia nelle potenzialità delle giovani generazioni». Questo il commento con cui la notizia è stata postata sul profilo FB della Consulta. Cosa rappresenta per le Eolie un risultato simile?
Il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione è composto prevalentemente da giovani ai quali l’assemblea ha dato ampia fiducia. La presenza dei giovani è numerosa anche tra i soci fondatori e questo fa ben sperare per un futuro sviluppo dell’attività agricola.
di Carmen Peluso
Data notizia: 7/27/2016
dalla nostra Daniela Bruzzone
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