Vibia Sabina da Augusta a diva

La statua della moglie di Adriano ha fatto il suo ritorno in Italia, grazie ad un accordo tra il Museum of Fine Arts di Boston e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha così assegnato a Villa Adriana una statua velata di Vibia Sabina in marmo bianco, di dimensioni maggiori del vero, e una base triangolare in marmo, con decorazione figurata a bassorilievo, di stile neoattico. Quale migliore occasione per analizzare l’immagine pubblica dell’imperatrice, correlata al programma politico di Adriano (117-138 d.C.), attraverso le diverse testimonianze che ci sono pervenute (ritrattistica, epigrafi, monete). L’arco cronologico preso in esame in questa mostra archeologica va dall’ascesa al potere di Adriano fino alla morte e alla successiva divinizzazione di Sabina. Amata meno del giovane Antinoo, ma certamente molto rispettata dal marito, Vibia Sabina, imperatrice di Roma e moglie di Adriano, è stata sposata per motivi politici e, narrativa a parte, che vuole la coppia in crisi, Adriano dopo la morte di Sabina decide addirittura di divinizzarla. Luogo dell’esposizione è l’Antiquarium del Canopo di Villa Adriana a Tivoli, secondo un percorso articolato in due sezioni dedicate a Vibia Sabina e in una terza destinata a illustrare il contesto di Villa Adriana attraverso gli arredi scultorei e architettonici, in cui ben si colloca la base triangolare. La prima sezione, incentrata sulla figura di Sabina e sulla sua immagine ufficiale nell’ambito del ruolo delle Auguste fra Traiano e Adriano, prevede l’illustrazione della genealogia dell’imperatrice e della gens dei Vibii, sua famiglia d’origine, attraverso l’analisi epigrafica e topografica. Dallo studio dell’iconografia di Sabina presente nella mostra emerge come fosse la casa imperiale a curare direttamente l’immagine pubblica dei propri membri, indicando i modelli da seguire, secondo un preciso programma di propaganda politica. Nella seconda sezione viene illustrata la divinizzazione di Sabina a seguito della morte avvenuta tra il 136 e la prima metà del 137 d.C., epoca a cui è da riferire la statua di Boston, che ripropone l’immagine di Sabina Diva raffigurata come Demetra-Cerere e le vicende legate alla restituzione della statua. La terza sezione collegata all’esposizione permanente dell’Antiquarium ospita la base triangolare figurata neoattica, decorata a rilievo, anch’essa restituita dal Museo di Boston, contestualizzata nell’ambito di elementi di arredo marmorei riferibili alla Villa di Adriano. Vibia Sabina da Augusta a diva ci aspetta a Tivoli fino al 4 novembre!

a cura di Daniela Bruzzone

Data notizia: 8/29/2007

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