Continua la grande stagione dell’Eliseo che propone fino al 14 dicembre “Il gabbiano” di Anton Cechov, diretto da Marco Bernardi ed interpretato da Patrizia Milani, Carlo Simoni, Maurizio Donadoni ed altri bravissimi attori.
Il conflitto generazionale fra genitori e figli trova una doppia dimensione nello scontro fra artisti affermati e giovani emergenti in una serie di ragionamenti sull'arte, sulla scrittura, sul teatro e sull'amore, che vive in scena in tutte le sue forme.
«C'è qualcosa di più, di magico, di malato, nel modo in cui Cechov racconta questa storia e dipinge con straordinaria precisione i personaggi che la vivono, c'è il suo stile, ci sono le sue atmosfere, c'è la capacità di ridere attraverso il pianto e piangere attraverso il riso, come nella vita, che fa di questo autore il più grande interprete moderno dei linguaggi del teatro e, allo stesso tempo, uno dei più acuti e pietosi conoscitori dell'essere umano, delle sue debolezze ma anche delle sue potenzialità affettive e positivamente etiche» ha dichiarato Bernardi. «Il mio modo di mettere in scena i testi, ormai si sa, vorrebbe essere un tentativo di fenomenologia del teatro, vale a dire provare a tradurre in scrittura scenica il testo nella sua completezza, in una sorta di utopia ricostruttiva di tutti i punti di vista dell'autore. Un'illusione esaustiva che, almeno nelle intenzioni, ci riporti concretamente al cospetto di Anton Cechov, vicino a lui, al calore della sua voce, al significato delle sue parole, all'intelligenza dei suoi pensieri. Come in una seduta spiritica. E così, mi piacerebbe che questo Gabbiano riuscisse veramente rotondo, vero, come Cechov l'ha scritto. Intenso e misterioso. Come la vita». E Bernardi riesce appieno a regalarci qualche ora rotonda, intensa e misteriosa, di magia e di riflessione, onorando con la sua Compagnia il grande lavoro dello straordinario scrittore russo.
Dal 16 dicembre sarà Anna Marchesini a calcare le scene del teatro Eliseo ed a curare la regia dei suoi “Giorni felici” con una bellissima interpretazione di Winnie, protagonista dell’opera di Samuel Beckett, “portavoce di un’umanità sfinita che tuttavia si accanisce ad esistere, a resistere, a dire tutte le parole che ci sono da dire…”. in scena fino al 18 gennaio.
, a cura di Daniela Bruzzone
Data notizia: 12/5/2008
dalla nostra Daniela Bruzzone
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