Ex pomice, notte in presidio al comune

Ex pomice, notte in presidio al comune Lipari- Notte di freddo e di pensieri e preoccupazione per il futuro, quella trascorsa dalla delegazione di ex operai della pomice, che da ieri in tarda mattinata sono in presidio permanente, con catene e cartelli, all’entrata del Palazzo comunale di Lipari di via Falcone e Borsellino. Le speranze , ogni giorno che passa, per il loro futuro occupazionale si fanno sempre più deboli, e la forza rimasta ancora è quella di gridare il diritto ad un lavoro, che aveva ed è stato loro tolto. Parlano di dignità perduta, gli ex lavoratori, certi di avere dato troppa fiducia ai politici di turno e di ritrovarsi, oggi, alla vigilia di un altro natale, in condizioni ancor più drammatiche di quello precedente. Promesse su promesse, mai mantenute, e poi la beffa di vedersi anche ridurre l’orario di lavoro, perché impossibile per l’ente comunale garantire ciò che la legge non prevede, e poi lo spettro del termine della mobilità e i sogni che si infrangono contro gli scogli di un’isola dove vivere sta diventando troppo difficile se non addirittura impossibile, e dove non ci sono alternative occupazionali e molti sono già coloro che hanno deciso di emigrare, come si faceva 30 ani fa. Questa mattina il sindaco Mariano Bruno ha trasferito loro quanto appreso , ieri a Palermo nel giro che ha compiuto presso i vari assessorati. Senza false speranze ha riportato quanto riferitogli da alcuni esponenti politici, ovvero che probabilmente, nella prossima giunta verrà discussa la questione degli ex lavoratori della pomice, per arrivare, con il reperimento dei fondi, ad un deliberazione della convenzione con la Beni culturali che potrebbe garantire, finalmente la loro continuità lavorativa. Ma si tratta, ancora una volta di parole, di promesse, di concreto ancora nulla. Ecco perché loro rimarranno ancora là, in presidio permanente, finchè finalmente qualcosa di concreto possa avvenire, per ridare loro la dignità e soprattutto un lavoro ed un salario per sostenere le proprie famiglie. tizianamedda@virgilio.it

, a cura di Tiziana Medda