Lipari- E' la prima volta che accade nella storia della marineria eoliana: 180 licenze di pesca, la quasi totalità, dunque, degli addetti ai lavori, ha provveduto, chi singolarmente chi attraverso la propria cooperativa di appartenenza a depositare i permessi per svolgere l'attività, presso il Circomare Lipari. I pescatori lo chiamano lo " sciopero bianco". Una protesta per sensibilizzare le istituzioni e la Regione in particolare, a dichiarare lo stato di calamità naturale e a riconoscere il fermo biologico per il problema mucillagine. Il fenomeno , com'è noto ha invaso anche il tirreno meridionale da circa venti giorni. Dopo l'esame del campione inviato all'Università di Messina e l'effettivo riscontro del problema è scattata la mobilitazione della associazioni di categoria che hanno richiesto l'intervento del ministero delle Politiche Agricole e Forestali e della Regione. Ora si attendono i fatti. Ma i problemi restano. Il mare, come sostengono gli esperti, è in primo luogo uno spazio di vita che regola il clima del pianeta e che risente delle sue macro- modificazioni indotte dalle attività umane spesso antiecologiche. Ma c'è anche il cambiamento climatico in corso, con il surriscaldamento del mare, che ostacola il rimescolamento delle acque nell'intero Mediterraneo, provocando la scomparsa proprio di quelle micro alghe che costituiscono la base della catena alimentare marina. Secondo un rapporto dell'Icram, l'istituto per la ricerca sul mare, è diminuito anche l'assorbimento di anidride carbonica da parte del mare. E una stima prudenziale indica in circa mezzo milione di tonnellate di Co2 il quantitativo sottratto all'atmosfera solo nella zona di mare compresa tra il golfo di Napoli e le Isole Eolie. Il mare insomma chiede aiuto.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 9/28/2007
dalla nostra Daniela Bruzzone
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