Lipari- Prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori della Ustica Lines , che avevano già manifestato il loro malcontento effettuando, lo scorso 8 settembre, uno sciopero di un’intera giornata nei collegamenti Lipari-Milazzo. In realtà ad aderire alla giornata di stop solo i marittimi aderenti al sindaco Uslac Uncdim, , che a distanza di circa una settimana sono tornati alla carica con un nuovo documento nel quale contestano all’azienda la mancata risoluzione di alcune problematiche contrattuali. In particolare i sindacati denunciano lo “stravolgimento dell’organizzazione del lavoro , da anni consolidata” che costringerebbe- scrivono – comandanti e direttori di macchina , figure di alta professionalità , a turni estenuanti, con grave pregiudizio anche della sicurezza”. I sindacati contestano ancora la sospensione dell’indennità forfettaria che copriva parzialmente il maggior onere di lavoro durante il periodo di alta stagione e riconosciuta dalla stessa Ustica dal 2004. Nel corso dei vari incontri alla Regione- scrivono ancora le organizzazioni sindacali- la società aveva giustificato tale mancata erogazione con l’improvviso aumento del costo di carburante, promettendo di onorare gli accordi contrattuali non appena la Regione avesse erogato l’una tantum per il disavanzo di cassa. La regione ha pagato- sostengono quindi i sindacati- ma i lavoratori non hanno ancora ricevute le spettanze. Sulla questione abbiamo sentito direttamente l’armatore, comandante Vittorio Morace: “il comportamento attuato in questi giorni, ed in particolare lo sciopero dell’8 settembre, dimostra la completa mancanza di riconoscenza verso una società che sta soffrendo di una grave crisi, ma che nonostante ciò non ha mai pensato a ridurre né corse né personale. Solo la differenza, - ha sottolineato a gran voce Morace- del costo del gasolio dal giugno 2004 e fin in proiezione il maggio del 2008 ammonta a 10 milioni di euro. Fino ad oggi tutto questo non ha inciso assolutamente sul lavoro e sui salari dei marittimi, tant’è che la Ustica ha provveduto a coprrtie tutte le tratte , mettendo in atto attività collaterali che sono state la linea su Cipro e la vendita di alcuni mezzi. Per quanto riguarda la regione- ha ancora commentato l’armatore, che vanta ben 42 anni di attività- abbiamo avuto ad oggi soltanto 1 milione 250 mila euro. Ciò che mi rammarica- ha aggiunto Morace- è che a parlare sono anche comandanti di una certa esperienza e che sanno bene quanto costa mantenere un mezzo e quanto sono aumentati i costi del carburante. Ma c’è di più – conclude l’armatore della Ustica Lines- lo sciopero e le rivendicazioni sono arrivate dopo la chiusura del rinnovo del contratto nazionale, e in quell’occasione nessuno ha chiesto niente. Tra l’altro alcuni marittimi avevano citato in giudizio la società che , allora, dietro ritiro delle cause, si era impegnata al pagamento dell’indennità estiva pregressa per gli anni 2005-2006 con una cifra forfetaria di 500 euro a persona, mentre per l’anno in corso l’intero ammontare dell’indennità . Ma ciò non è avvenuto. Per quanto riguarda il lavoro- infine – in merito a turni estenuanti , l’estate appena trascorsa è stata né più né meno faticosa come quelle passate. Forse- ha aggiunto a malincuore- semplicemente uguale a tutte le estati, e dunque senza aumenti di passeggeri”.
Tiziana Medda
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 9/28/2007
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