Siracusa- I fondi destinati alle aree sottoutilizzate (Fas) che in questi giorni la Sicilia vede progressivamente ridursi perché il Governo vi attinge per finanziare le misure contro la crisi economica, in futuro non dovrebbero più perdersi ma rimanere vincolati alle opere da realizzare nella nostra regione così come in tutto il Meridione. Merito di un emendamento dei senatori siciliani del Popolo della Libertà Fleres, Ferrara, Alicata, Firrarello e Centaro il cui contenuto è integrato nell'articolo 21 della legge sul federaliasmo fiscale approvata la scorsa settimana dal Senato. La legge dovrà adesso passare l'esame della Camera ma non sembra esserci il timore che questa novità importante per la Sicilia venga messa in discussione. Così come è stata corretta dal Senato, la legge introduce il principio della "perequazione infrastrutturale", col quale il Governo si impegna a riequilibrare le differenze esistenti sul piano delle strutture pubbliche tra il Nord e il Sud del Paese. «Questo significa – spiegano i senatori che hanno proposto l'emendamento, ottenendone l'approvazione - che il Ministro dell'Economia, al fine di recuperare il grave deficit infrastrutturale esistente nel Paese, rimuovere gli squilibri sociali, promuovere lo sviluppo economico e la solidarietà sociale, predisporrà una ricognizione degli interventi infrastrutturali riguardanti le rete stradale, autostradale e ferroviaria, la rete fognaria, idrica elettrica e di distribuzione del gas, le strutture portuali e aeroportuali, tenendo conto della virtuosità degli enti locali interessati». Le verifiche della situazione infrastrutturale del Paese saranno eseguite ogni anno, prima del varo del Documento di programmazione finanziaria. La ricognizione terrà conto dell'estensione del territorio, della densità della popolazione, dei requisiti delle zone di montagna, della specificità insulare. «L'obiettivo – spiegano i senatori siciliani del Popolo della Libertà - è di vincolare a progetti da eseguire nella nostra regione i fondi Fas, che per l'85 per cento sono riservati alle aree sottoutilizzate del sud».Dopo l'approvazione alla Camera il Governo avrà due anni di tempo per varare i decreti attuativi. E nello stesso arco di tempo la Regione dovrà adeguare il proprio Statuto. (s.c.)
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 2/1/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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