Salina, aliscafo sugli scogli

Salina, aliscafo sugli scogli Salina- Quattro marittimi feriti, uno dei quali in maniera grave e lievi contusioni per i passeggeri e per l'equipaggio dell'aliscafo "Gigliola M" finito, nel tardo pomeriggio di ieri, incredibilmente, in una scogliera nelle vicinanze del laghetto di Lingua nell'isola di Salina. La provvidenza ancora una volta ha evitato la tragedia. " E' stato un miracolo che sia andata così ", ha commentato il sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo , accorso sul luogo dell'incidente e visibilmente turbato. Una affermazione che può far rendere l'idea di quanto avvenuto dal momento che la prua dell'aliscafo si è letteralmente accartocciata. Il mezzo della società trapanese che cura i collegamenti integrativi, finanziati dalla Regione, tra Milazzo e le Eolie alle 16,30 era partito come ogni giorno dalla città mamertina alla volta dell'arcipelago. Dopo cinquanta minuti di navigazione la tappa a Vulcano e poco dopo a Lipari per raggiungere di seguito lo scalo di Santa Marina Salina. Isole, scali, dove aveva trasportato e fatti sbarcare diversi passeggeri. Alle 18,00 circa la ripartenza per Rinella, il porto dell'altro comune salinaro di Leni, con quattro pendolari a bordo. Fin qui tutto nella norma per il consueto svolgimento in tranquillità dell'itinerario curato da chi questi mari li conosce davvero bene. Una decina di minuti più tardi, superato il suggestivo laghetto di acqua salmastra di Lingua segnalato dal suo inconfondibile faro e località Grottazze, ecco che accade l'inimmaginabile. Il mezzo, un nuovissimo aliscafo, classe hsc foilmaster di ultima generazione, al comando dell'esperto Nunzio Stornante, si ritrova improvvisamente sulla scogliera prospiciente la spiaggia del Brigantino. L'aliscafo ci arriva a velocità e sulle ali, una delle quali si sarebbe anche spezzata e l'altra piegata, per il conseguente tremendo " atterraggio" sugli scogli. A bordo tra le urla dei passeggeri increduli e dell'equipaggio sballottato dall'urto, si avvertono anche momenti di panico, fino a quando il comandante, dopo aver superato lo stato di shock iniziale, non lancia l'allarme. Immediatamente su disposizione del comandante della Capitaneria di porto di Lipari, Tv Luca Politi, sono partiti alla volta della località del sinistro, un gommone e una motovedeta per portare i primi soccorsi. Il marinaio Domenico Burrascano, gravemente ferito al capo e sanguinante viene visitato dal medico di guardia che ne consiglia l'immediato trasferimento in elicottero a Messina. Gli altri tre dell'equipaggio, invece, vengono trasbordati sui mezzi della Guardia Costiera e trasportati a Lipari per il trasferimento in ambulanza al Pronto Soccorso dell'Ospedale civile. Si tratta dell'esperto direttore di macchina Piero Foti, del motorista Silvestro Marotta e del marinaio Salvatore Zona. Per loro fortunatamente solo ferite lacero contuse, suturate nel caso di Foti, con qualche punto. Poco dopo l'incidente c'è stato il classico "festival" delle supposizioni. Addirittura qualcuno, tra i passeggeri avrebbe avvistato al buio una balena quando invece erano gli scogli. Ad ogni modo tesi che dovranno trovare risposta nelle verifiche che il Circomare Lipari, avvierà già a partire da questa mattina, alla luce del sole. Per come è andata, comunque, potrebbe trattarsi di un incidente provocato da un errore tecnico. Che può capitare anche un mezzo nuovo come il Gigliola M, dotato di tutte le diavolerie tecniche più attuali e attrezzato per i soccorsi in mare. L'ultimo incidente, di una serie ricca di episodi di questo genere, negli ultimi due anni, in particolare, per quanto riguarda le navi della Siremar finite contro le banchine di Vulcano, Lipari e Panarea. Per quanto riguarda gli aliscafi, invece, bisogna tornare indietro di sei anni con l'incidente notturno estivo del catamarano Alexa , proveniente da Napoli, finito sugli scogli delle Formiche a Panarea. O per andare ancor più a ritroso nel tempo, agli inizi degli anni '90 quando un aliscafo della Siremar andò a sbattere contro gli scogli sotto Vulcanello, fino ai morti provocati, a metà anni '80, da incendi in mezzo al mare e corse impazzite finite drammaticamente sulla spiaggetta del purgatorio a Marina corta. Vicende terribile che per fortuna ieri non si sono ripetute.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 11/4/2007

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