Riforma sanitaria, la Cisl rilancia l'offensiva

Riforma sanitaria, la Cisl rilancia l'offensiva Gazzetta del Sud Siracusa- La Cisl siciliana preannuncia la mobilitazione e denunce contro gli sprechi e controlli sull'utilizzo dei fondi da parte delle amministrazioni locali. Contro la riforma della sanità «che non tiene conto del territorio» il leader regionale cislino, Maurizio Bernava denuncia da Siracusa, nel corso del convegno "Dal servizio sanitario al sistema socio-sanitario", ritardi nell'applicazione del Piano. «Serve una direttiva assessoriale che dia obiettivi chiari ai Comuni, alle Asl e alle Province». Secondo la Cisl è necessario passare ad un autentico sistema socio-sanitario che garantirebbe servizi ed assistenza adeguati, giustificando la rimodulazione dei posti letto; porre al centro della riforma la persona. Infine il sindacato chiede un impegno deciso della politica affinché possano essere trovati ed individuati modelli virtuosi per la sanità. Assente all'incontro l'assessore regionale Massimo Russo, a rappresentare la Regione è stato il direttore del Servizio 8 (servizi territoriali) Giuseppe Noto, che ha annunciato l'arrivo del gruppo tecnico a Siracusa per i primi di luglio. «Si deve passare dal servizio sanitario oggi esistente, al sistema socio-sanitario – ha detto il responsabile sanità a Siracusa Antonio Bruno –. Dalla erogazione di prestazioni sanitarie e sociali disaggregate alla progettazione di un sistema integrato che fornisca risposte complessive, oltre che efficaci. Assistenza domiciliare integrata e non, hospice, potenziamento dei servizi d'emergenza del territorio, guardie mediche attrezzate, assistenza ambulatoriale continuata». «Pensiamo alla necessità – ha detto il segretario della Cisl siracusana Paolo Sanzaro – che il Piano sanitario regionale tenga conto di alcuni aspetti che possono coniugare la riduzione della spesa in eccesso ed il contemporaneo miglioramento del servizio erogato. Governo regionale, amministratori della sanità e governi locali si adoperino da subito a fare funzionare la legge 328. L'effettiva applicazione e il reale finanziamento di questo impianto, in regime di autonomia gestionale, possono essere l'ammortizzatore, l'amplificazione ed il moltiplicatore degli effetti positivi della Legge di riordino della Sanità». Ridurre l'ospedalizzazione giustificando il taglio dei posti letto, consentirebbe di offrire assistenza integrata a casa. «Potremmo assicurare assistenza domiciliare con appena 200 euro a fronte degli 800 euro erogati per ogni giorno di degenza». Assai critica con la riforma della sanità siciliana anche Valeria Coco, segretario provinciale di Italia dei Valori, per la quale il provvedimento «va respinto perchè manifesta inadeguatezza di programmazione territoriale: la razionalizzazione non può penalizzare il cittadino».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/24/2009

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