Parco e area marina protetta, il silenzio

Parco e area marina protetta, il silenzio Comunicato stampa: parco nazionale e area marina protetta, ennesima stagione senza un nulla di fatto. Isole Eolie, Parco Nazionale e Area Marina Protetta, ma solo sulla carta: anche quest’estate non sta infatti accadendo e non accadrà assolutamente nulla. Eppure, in un momento di recessione economica e di calo del turismo “tradizionale”, queste due realtà avrebbero potuto almeno in parte attutire il prevedibile impatto della crisi, contribuendo a “rilanciare” le isole in un ambito di mercato certamente più qualificante e innovativo di quello del sole e del mare (che ormai hanno tutti), dei cercatori di vip e dei “mordi e fuggi” giornalieri. È evidente come invece sia in atto, a vari livelli, un disegno teso a boicottare qualsiasi passaggio che permetta di superare la fase dei vincoli sul territorio per approdare a quella – conseguenziale – dei benefici, per costruire un modello dove tutela dell’ambiente ed economia locale alle Eolie possano essere finalmente due realtà in profonda sinergia tra loro. Si continua infatti a demandare la tutela e la valorizzazione del territorio a riserve regionali che, con scarne disponibilità finanziarie, non possono trasformare i vincoli esistenti in significative ricadute economiche per le comunità locali; mentre sugli unici strumenti in grado di assicurare queste potenzialità a lungo termine, ovvero il Parco Nazionale e l’Area Marina Protetta, nessuno spende una parola. Colpevoli sono certamente il silenzio e l’inazione del Ministro dell’Ambiente, dalle cui decisioni potrebbero discendere sia una rapida istituzione del Parco Nazionale, sia quella dell’Area Marina Protetta. Ma l’on. Prestigiacomo, anche nel corso di una sua recente visita alle Eolie, si è guardata bene dal manifestare qualsiasi eventuale orientamento in questo senso, come se la cosa non la riguardasse e non ci riguardasse. L’amministrazione comunale di Lipari, dal canto suo, si guarda bene dal richiedere o sollecitare l’istituzione di un Parco o dell’Area Marina Protetta. Anzi, diversi atteggiamenti suggeriscono come sia silenziosamente ostile a entrambi. Oggi a Lipari si preferisce infatti assistere ai sequestri delle reti fuori misura e dare la colpa ai soliti “ambientalisti” di turno, piuttosto che trasformare le attuali “vittime” in risorse per sè stessi e per il paese. D’altronde, chi amministra si è speso e si spende per progetti, come il megaporto privato o l’aeroporto (quando non vagheggia addirittura i casinò), che sono culturalmente e sostanzialmente antitetici a un modello di sviluppo che preveda il Parco, l’Area Marina Protetta, un modello compatibile con la vocazione delle nostre isole e con le loro attrattive di maggior pregio. Cambiare rotta, dimostrando come la tutela dell’ambiente possa trasformarsi in vantaggio economico per garantire il benessere delle Eolie, sarebbe un cattivo “spot” contro questo disegno, lungamente concertato, di svendita e di mortificazione delle isole. Ma è sorprendente anche il silenzio degli imprenditori, che stanno a guardare il declino di un’economia turistica “tradizionale” e si rivelano però incapaci di reclamare una scelta innovativa, l’unica in grado di garantirci un futuro da isole al centro dell’attenzione internazionale, piuttosto che da circhi Barnum di un’estate sempre più breve e grottesca. Pietro Lo Cascio, consigliere comunale di Sinistra e Libertà

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/26/2009

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