Riceviamo dal presidente di Federalberghi Christian Del Bono e pubblichiamo:
Con riferimento al convegno "EURES e la mobilità dei lavoratori provenienti dai paesi appartenenti alla U.E.- Una risorsa per l'imprenditoria eoliana", organizzato dal Dipartimento Lavoro - Servizio Eures dell'Assessorato Lavoro della Regione Siciliana, il Ministero del Lavoro e la Federalberghi Isole Eolie con il supporto del GAL Leader II Eolie, desidero ringraziare Aldo Natoli sia per la qualificata presenza sia per lo spunto che ne ha voluto trarre nel sollevare ancora una volta l'annosa questione della necessità di adeguare il sistema formativo ai reali fabbisogni del mercato del lavoro in termini di competenze specialistiche. È opportuno chiarire - come mi fa notare in una sua comunicazione il coordinatore regionale del Servizio EURES, Dott. Badami - che il Servizio non si limita a promuovere esclusivamente la mobilità di personale altamente qualificato ma pone ai primi posti delle priorità di valutazione dei candidati la "motivazione" e ovviamente la "conoscenza linguistica" del paese membro prescelto quale futura sede di lavoro. Dipenderà poi dalla tipologia e dal livello di impiego prescelto richiedere un alto grado di specializzazione che in ogni caso potrà rappresentare un requisito preferenziale ma non esclusivo o indispensabile. Di fatto, il Servizio EURES non fa altro che razionalizzare quel processo di selezione del personale che le nostre aziende in atto svolgono da sempre sia in ambito comunitario sia in ambito extra-comunitario per sopperire a quel deficit di risorse a livello locale per figure professionali quali, ad esempio, i camerieri di sala e bar e gli addetti all'etage. Registriamo, infatti, che è sempre più difficile riscontrare un reale interesse da parte dei nostri giovani a ricoprire tali ruoli. Nel cercare invece di approfondire ulteriormente le legittime preoccupazioni e l'utile analisi di Aldo Natoli, con riferimento alla mancanza di posti di lavoro per i nostri giovani, mi permetterei di aggiungere che tale scarsità è principalmente da ascriversi al modello di sviluppo che le Eolie hanno, consapevolmente o inconsapevolmente, sposato soprattutto negli ultimi 30 anni: uno sviluppo turistico occasionale, privo di pianificazione e quindi di visione di obiettivi definiti e partecipati a medio-lungo termine. Tale modello, essenzialmente basato sul binomio sole e mare, limita il periodo di
apertura delle imprese del settore turistico e dell'indotto da queste
generato, riducendo drasticamente la possibilità di creare occupazione
stabile e qualificata sul nostro territorio. È proprio questo processo a
favorire la fuoriuscita di competenze e di menti che non trovando sbocchi nelle proprie isole, una volta diplomatisi o laureatisi o specializzatisi, sono costretti a cercare altrove un impiego in grado di soddisfare le loro vocazioni, aspirazioni ed esigenze socio-economiche.
Pertanto, che ben vengano gli scambi da e verso l'esterno. Per creare valore aggiunto, migliorare i nostri servizi e aumentare la nostra competitività sui mercati abbiamo bisogno di persone in grado di garantire standard di servizio elevato, di programmare con strumenti moderni di gestione e di innescare circuiti virtuosi. Creare l'ambiente adatto per far crescere e trattenere tali risorse rappresenta sicuramente uno di quegli impegni verso il quale nessuno di noi può più permettersi di sottrarsi.
Christian Del Bono
Presidente
FEDERALBERGHI ISOLE EOLIE
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 9/28/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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