Gazzetta del Sud
Il governo Berlusconi non ripristina il finanziamento del precedente governo Prodi e Messina rischia di perdere 100 milioni di euro da spalmare sulle strade provinciali.
A questo proposito ieri l'aula di Palazzo dei leoni si è espressa all'unanimità votando la mozione predisposta dal consigliere del Pd, Pippo Rao, (peraltro assente per motivi personali) per invocare il ripristino delle risorse. Parliamo di quelle relative della seconda e terza annualità per la rete viaria secondaria del Messinese. Il precedente governo nazionale con l'art. 1, comma 1152, della legge n. 296 del 2006 (Legge finanziaria nazionale 2007) aveva previsto, in sede di riparto delle somme stanziate sul Fondo per le aree sotto utilizzate, di assegnare la somma complessiva di ben 1.500 milioni di euro alle province siciliane e calabresi per interventi di ammodernamento e potenziamento della viabilità secondaria (ovvero quella non gestita dall'Anas ma dalle Province) per le annualità 2007, 2008 e 2009. Così ripartiti: 1.050 milioni alle province della Sicilia; 450 milioni a quelle della Calabria. Dopodiché, come si ricorderà, il governo Berlusconi per coprire il fabbisogno finanziario derivante dall'eliminazione dell'Ici sulla prima casa, con decreto 27 maggio 2008, n. 93, all'art. 5 (copertura finanziaria), comma 6, decise di tagliare 1/3 di quelle ingenti risorse, lasciando disponibili solamente 500 milioni di euro, poi articolati in 90 milioni per il 2007, 100 milioni per il 2008 e 310 milioni per il 2009. In base alla ripartizione effettuata a febbraio 2008 dal Ministero delle infrastrutture, alla nostra provincia sarebbero stati assegnati complessivamente 150 milioni per le annualità, 2007, 2008, 2009. Infine, altra decurtazione dei fondi a opera ovviamente dell'attuale governo: solo 56 milioni di euro stanziati, con il rischio altissimo di perdere gli altri 100 milioni circa della seconda e terza annualità.
Da qui l'immediata richiesta di ripristino dei fondi e il pieno sostegno ai presidenti delle province siciliane che chiedono al governo nazionale di tornare sui suoi passi.(t.c.)
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 11/12/2009
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