Lipari- I disagi nei collegamenti marittimi di oggi, provocati non dalle condizioni del mare, secondo quanto affermano gli esperti, certamente non proibitive, evidenziano ancora una volta lo stato precarietà offerto dal porto di Sottomonastero. Offerto, ovviamente, ai mezzi delle compagnie che non trovano un punto di ormeggio del tutto sicuro. Ecco quindi, a dieci anni dall'inizio del terzo millennio, la "fuga da Lipari" degli aliscafi che hanno anticipato le partenze per Milazzo saltando gli orari delle corse previste nella tarda mattinata ( e anche Vulcano). Eppure la soluzione è ad appena 30 metri dall'attuale Punta Scaliddi, come ribadiscono gli stessi esperti da anni. I quali, ricordano, come occorra un semplice cassone che si estenda, appunto, per tale lunghezza dall'inizio del muraglione. Un'intervento che proteggerebbe il porto dai venti e, quindi, dal mare come quello di oggi che, tuttavia, non consente agli aliscafi di attraccarsi in sicurezza. Questa, pertanto, già suggerita nel 2005 con una petizione sottoscritta da migliaia di isolani, sarebbe una vera opera di messa in sicurezza, senza spreco di denaro pubblico. Una realizzazione indispensabile alla luce degli altri interventi che si intendono effettuare nell'area e che possono aggravare ulteriormente, la già disastrosa situazione, di via Ten. Mariano Amendola. Intanto per quanto riguarda i collegamenti è partito da Milazzo, alle 14,30 per Lipari, l'aliscafo Adriana M. Al comando di Franco Cacciola ha trasferito 116 eoliani a Lipari ( Porto Pignataro) e Rinella di Salina.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/15/2010
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