Gazzetta del Sud
PALERMO- Dopo una lunga riunione, il gruppo del Pdl Sicilia all'Ars ha chiesto al sottosegretario alla presidenza, Gianfranco Miccichè – che è il leader della formazione nata dalla frattura del Pdl nell'Isola – «un saldo rapporto di fedeltà nei confronti del governatore Raffaele Lombardo». La riunione di ieri era attesa, dopo il richiamo dei vertici nazionali all'unità del partito in Sicilia.
Il gruppo ha elencato alcuni punti che ritiene prioritari per il rafforzamento dell'attività amministrativa: il sostegno del ddl sulla trasparenza e degli emendamenti al testo presentati dal Pdl Sicilia e il rilancio dell'agricoltura; ma, soprattutto, il gruppo ha chiesto a Lombardo chiarezza sulle dichiarazioni dell'assessore Pier Carmelo Russo, che sulla questione dei rifiuti aveva polemizzato con il ministro Stefania Prestigiacomo «con farneticanti dichiarazioni - dice il Pdl Sicilia - che invitiamo Russo a smentire». Immediata la replica dell'assessore. Pier Carmelo Russo ha preso atto «con vivo compiacimento» che il comunicato del Pdl Sicilia è, per la parte che lo riguarda, «frutto di un banale errore nella funzione di copia/incolla del testo. La mia posizione – ha aggiunto Russo – sulla questione dei rifiuti e dei termovalorizzatori è quella espressa dal presidente Raffaele Lombardo nella nota al presidente del Consiglio. Ho contribuito a elaborarla condividendo anche il ringraziamento a Berlusconi per l'attenzione rivolta alla Sicilia».
Dal Pd si leva la voce del capogruppo all'Ars Antonello Cracolici: «La Sicilia ha bisogno di un governo forte per attuare le riforme approvate dall'Ars, a cominciare da quella sui rifiuti o sull'acqua, e smontare il sistema di affari e interessi che ha affondato la nostra regione. Non vorremmo che qualcuno, anche in queste ore, magari parla di governo "tecnico" o di "salute pubblica" ma in fondo pensa, o spera, a un governo di tregua, nel quale possano entrare tutti».
E aggiunge: «L'eventuale decisione su un governo tecnico spetta solo al presidente della Regione, ma quel che è certo è che non siamo disponibili a fare nulla insieme con i responsabili dello sfascio della Sicilia».
Cracolici non chiude la porta a un eventuale ingresso dell'Udc di cui si è parlato negli ultimi giorni dopo l'apertura del segretario Saverio Romano e del capogruppo all'Ars Rudi Maira. «Lombardo - dice Cracolici, dopo la Finanziaria deve indicare nuovi obiettivi. L'Udc è un partito col torcicollo, che sembra guardare e pensare al passato prossimo. Se l'Udc cambiasse cifra politica e obiettivi, potrebbe essere un interlocutore».
E l'Udc ieri è intervenuta con il deputato Pippo Gianni, già assessore all'Industria, sulla questione dei direttori generali: «Su quella che ormai assurge a vera e propria vertenza per le nomine dei direttori esterni, posso tranquillamente dire che avevamo ragione quando, da assessori dell'Udc, uscimmo dalla stanza della Giunta regionale opponendoci a criteri di selezione del tutto arbitrari. Se oggi il presidente Lombardo chiede ai propri assessori di verificare se i direttori abbiamo i requisiti per ricoprire tali incarichi, ciò è la riprova che l'Udc non remava contro – conclude – ma a favore della buona amministrazione. Tant'è che chiedemmo una verifica sui risultati raggiunti dai precedenti direttori dei dipartimenti e un ricorso all'esterno solo previa comparazione dei curricula».
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/26/2010
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