Parte lunedì la metropolitana del mare

Gazzetta del Sud Lucio D'Amico Si parte lunedì. A rotta di collo e con una serie di nodi ancora tutti da sciogliere. Ma ulteriori rinvii non sarebbero stati ben "digeriti" dalle comunità dello Stretto e allora il Consorzio composto da Rfi e Ustica Lines ha deciso di avviare, alle 13 del 28 giugno, il servizio di Metropolitana del Mare. Non tutto è risolto, vi sono problemi organizzativi e strutturali e c'è ancora da definire la questione relativa ai collegamenti con l'aeroporto "Tito Minniti" e alle coincidenze tra le corse e i voli aerei della prima mattinata e della tarda sera. Il segnale, però, andava dato e, come hanno sottolineato il presidente e il direttore del Consorzio, l'ing. Filippo Palazzo e il comandante Giuseppe Massa, «si è cercato di venire incontro alle esigenze dei circa 3 milioni di passeggeri che all'anno transitano da una sponda all'altra dello Stretto». Un popolo di viaggiatori e pendolari che non può più essere abbandonato a se stesso, come se fossimo in uno sperduto angolo di mondo e non nel cuore di uno dei crocevia strategici negli scenari euromediterranei. Nel corso di una conferenza stampa, svoltasi nel salone dei mosaici della Stazione marittima di Messina, Palazzo e Massa hanno evidenziato gli sforzi prodotti in questi ultimi giorni (si pensi che il contratto è stato firmato soltanto alle 14 di giovedì scorso) e hanno presentato rapidamente gli obiettivi del servizio, la flotta che sarà impiegata, le linee, gli orari e le tariffe. Il Consorzio Metromare è stato costituito nel 2008 da Rfi e Ustica Lines, rispettivamente con partecipazioni societarie del 40 e del 60 per cento, in vista della gara bandita dal ministero delle Infrastrutture. Le due società restano distinte e separate, ognuna impiegherà il proprio personale, anche se vi saranno poi unità lavorative alle dipendenze dirette del Consorzio. Cinque le navi veloci, tutte di recente costruzione, che verranno messe in acqua: due di proprietà di Rfi, tre di Ustica Lines (che ha a disposizione anche un altro mezzo "di riserva"). La flotta ha dovuto superare una serie di controlli rigorosi per la sicurezza e la protezione dell'ambiente. Alla base del progetto che si è aggiudicato la gara, vi è una precisa ricerca di mercato effettuata sulla portata e sulle caratteristiche del trasporto pendolare, in massima parte composto da studenti e lavoratori, in un arco temporale di dieci mesi. Si è verificata, numeri alla mano, l'alta concentrazione da Reggio per Messina, dal lunedì al venerdì, in particolare nella fascia oraria tra le 6,30 e le 8,30. Su entrambi i versanti sostenuta la concentrazione anche nella fascia oraria 12,30-14,30, meno affollata, ma sempre con flussi consistenti di passeggeri, quella dalle 16 alle 18,30. E sono, dunque, queste le fasce sulle quali il Consorzio ha concentrato il maggior numero di corse. «Abbiamo cercato di mediare tra le varie esigenze – spiega il comandante Massa –, ci rendiamo conto che ogni viaggiatore vorrebbe trovare la nave o l'aliscafo all'orario in cui gli fa più comodo, ma un servizio così complesso come il Metromare deve tener conto di tanti fattori». Anche per i collegamenti con il "Minniti", non è stato e non è facile contemperare le ragioni di chi deve essere attento ai bilanci (i principi di efficenza, efficacia ed economicità) e i diritti sacrosanti dei tanti messinesi che vorrebbero essere messi nelle condizioni di poter fruire dello scalo reggino come fosse davvero il "proprio" aeroporto. Si stanno limando gli ultimi dettagli dell'accordo con la Sogas. «Il servizio marittimo veloce asservito all'aeroporto di Reggio – sostengono i rappresentanti del Consorzio – è stato programmato in maniera tale da supportare le partenze e gli arrivi dei principali voli nell'arco diurno». Ma proprio qui sta uno dei motivi del braccio di ferro in atto con gli enti locali: il Consorzio parla di "arco diurno", il Comune e la Provincia di Messina chiedono che venga attivata anche la corsa in coincidenza con i voli della tarda serata, i più "gettonati" dai messinesi.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/26/2010