In scena la maturità classica e moderna di Pierre-Auguste Renoir. Quarant'anni caratterizzati dai viaggi e dai soggiorni in Italia, ricchi di valori e di fascino. Esposti capolavori come La baia di Napoli con il Vesuvio sullo sfondo (1881), il Cappello appuntato (1892), Fanciulle al piano (1889) e Ballerina con velo (1915), a testimonianza della grande vitalità e profondità del nuovo percorso artistico intrapreso dal maestro francese, segnato dal superamento della parentesi impressionista e consacrato all'elaborazione di una rappresentazione moderna dell'eterno e dell'atemporale. Questo è il filo conduttore della mostra «Renoir. La maturità tra classico e moderno» fino al 29 giugno al complesso del Vittoriano.
Circa 130 bellissimi capolavori, tra oli, opere su carta, incisioni, controstampe da pastelli e sculture.
L'esposizione, curata dalla storica dell'arte e già director of education alla National Gallery di Londra, Kathleen Adler, affronta tutti i grandi temi artistici e poetici di Renoir: i ritratti di bambini e ragazzi, la natura morta, i paesaggi, le bagnanti dai capelli lunghi, le persone nel loro ambiente quotidiano. «L'artista - sottolinea la curatrice della mostra - amava ritrarre le persone, dipingere mazzi di fiori colorati o paesaggi luminosi e, soprattutto, quando ritraeva ragazzi, chiedeva sempre loro di giocare, leggere o suonare anziché stare fermi e immobili ad annoiarsi».
L'Italia fu per Renoir una vera rivelazione. All'età di quarant'anni, il maestro francese inizia a viaggiare nel nostro Paese, sosta a Venezia, Roma e Napoli, raggiunge quindi la Calabria e la Sicilia e si rende conto della grandissima qualità di pittori che sono riusciti a catturare la luce, pur non avendo, come gli impressionisti, dipinto le loro opere all'aperto. Per il pittore richiamarsi alla tradizione, dall'antichità classica alle opere di Raffaello, fu quasi un fatto naturale. Dopo il soggiorno nel Belpaese il suo stile cambiò drasticamente, divenendo prima più lineare poi più delicato. E’ di questo periodo La baia di Napoli.
Renoir straordinario ritrattista brilla per le splendide immagini di donne rappresentate nella quotidianità o in pose ufficiali L'esposizione presenta Renoir nella sua interezza. Un autore che subiva il fascino della natura in ogni suo aspetto: è il fascino del mazzo di rose poggiato sul pianoforte, quello dei pesci che gli avrebbero cucinato per cena, quello della città che pulsava vivace o quello dei meravigliosi panorami francesi. Ma anche e soprattutto un Renoir che, resosi ormai conto di aver percorso fino in fondo la strada dell'impressionismo, seppe cambiar rotta riuscendo a raggiungere orizzonti artistici nuovi e sempre più affascinanti.
, a cura di Daniela Bruzzone
Data notizia: 3/13/2008
dalla nostra Daniela Bruzzone
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