La Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma ospita fino all’11 maggio una mostra dedicata alle sculture di Lucio Fontana.
Il progetto prende spunto dall’esposizione tenutasi nel Palazzo Ducale di Mantova per rinnovarne il successo e l’interesse.
Per introdurre il pubblico nello spirito della mostra, il percorso espositivo procede a ritroso. Nella prima sala il visitatore s’imbatte subito nel Fontana più noto, quello degli anni ’50 e ’60, e l’accento è posto sulle opere tridimensionali o in bilico fra il dipinto e il rilievo.
Dopo l’esperienza immersiva dell’Ambiente spaziale a luce nera del 1949, il visitatore attraversa la sezione dei disegni, che tocca tutto l’arco dell’attività dell’artista e che evidenzia gli snodi che legano il ventennio di esordio agli sviluppi successivi. Si retrocede quindi agli inizi della carriera di Fontana: dalle statue dei primi anni ‘30, ai lavori astratti del 1934, dalle ceramiche alle sorprendenti sculture rivestite di tessere musive degli anni ’40, opere nelle quali il linguaggio della tradizione è già declinato in forme atipiche.
Prima di raggiungere la sala monografica di Fontana, che resta allestita nelle sale del museo, il pubblico per finire incontra gli artisti che con lui sono stati in più diretto rapporto, entrando in dialettica con la sua arte o subendone l’influsso: Burri, Melotti, Manzoni, Castellani, Bonalumi, Gianni Colombo, Klein e Rotella, rappresentati da opere delle collezioni della Galleria e della Fondazione Fontana.
, a cura di Daniela Bruzzone
Data notizia: 3/21/2008
dalla nostra Daniela Bruzzone
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