Toto assessori, poche certezze fino a lunedì

Gazzetta del Sud Mario Cavalieri Palermo- Di sicuro c'è che non c'è proprio nulla di sicuro, se non "chiacchiere da bar". Non potrebbe essere diversamente, se solo si considera che va ancora definito l'assetto nazionale da cui discendono, con incarichi e rinunce, effetti che incidono a livello regionale nei rapporti tra partiti e correnti interne; con un mosaico che si compone e scompone continuamente, perché all'orizzonte vi sono pure le Amministrative e non è ultronea la prospettiva di investitura a sindaco di comune capoluogo o di presidente di provincia. Solo per citare un caso, Catania: se il neo senatore Raffaele Stancanelli otterrà il via libera a guidare la Provincia etnea si libererebbe un seggio a Palazzo Madama a favore dell'estromesso Nino Strano; al Comune non è più "favorita" la successione a Scapagnini da parte di Giuseppe Castiglione orientato a rinunciare a Palazzo Minoriti se Tajani gli lascerà il posto di capogruppo all'Europarlamento.E ancora: Leanza e Di Mauro (Mpa), entrambi eletti pure alla Camera, vorrebbero optare per Palermo (lasciando il seggio all'ex rettore Ferdinando Latteri) ma sarà più complicato trovare spazio per entrambi, pur sapendo che Leanza punta sulla riconferma ai Beni culturali.C'è un accordo di massima per Mimmo Nania e Anna Finocchiaro come nuovi vicepresidenti del Senato, che con il presidente Renato Schifani porterebbe a tre il numero dei siciliani. E in casa Udc: Casini darà il suo assenso ad Antonello Antinoro pronto a lasciare il Senato per un assessorato in Sicilia, visto che gli subentrerebbe il discusso Salvatore Cintola ? In queste condizioni il toto assessori a Palazzo d'Orleans, fino a lunedì è vuoto esercizio. Dopodomani sera si vedranno a Roma i segretari della maggioranza per un primo vertice col presidente Raffaele Lombardo. Quest'ultimo, peraltro, niente affatto incline a rinunciare alla sua "autonomia", rivendica il diritto di scelta, di cui si avvarrà per inserire competenze di alto profilo, cioè tecnici di comprovata professionalità. Il Lombardo decisionista non si limiterà a ratificare le indicazioni "cencelliane" dei partiti, seppur frenato dalle ragioni di opportunità che gli impongono di garantirsi una maggioranza all'Ars. Relegate quindi nel limbo degli scenari possibili, le ipotesi che circolano nelle segreterie e che accrediterebbero un governo regionale, con due donne, formato da sette assessori del Pdl (cinque di Forza Italia e due di An), tre Udc e due dell'Mpa. Di scontato c'è il ritorno dell'assessore all'Agricoltura Giovanni La Via e l'ingresso del sostituto procuratore generale di Palermo, Giovanni Ilarda, come tecnici. Altra certezza: l'assessorato al Lavoro per Santi Formica che assumerebbe anche la vicepresidenza.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 4/19/2008

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