Alphonse Mucha: al Vittoriano il respiro dell’Art Noveau

Alphonse Mucha: al Vittoriano il respiro dell’Art Noveau

In mostra al Complesso del Vittoriano "Alphonse Mucha" fino all’11 settembre.  Oltre duecento le opere: dipinti (fra cui Self-portrait del 1899 e France Embraces Bohemia del 1918), manifesti (Poster for Gismonda del 1894 e Sarah Bernhardt as La Princesse Lointaine del 1896), disegni (tra cui gli studi per By force towards freedom, with love towards unity! del 1910-1911 e per The Age of Wisdom del 1936 - 1938) e gioielli (quelli dell’Esposizione universale del 1900 come Ornamental chain with pendant,  entrambi del 1900).

L’esposizione è divisa in sei sezioni: Un boemo a Parigi; L’artefice dello Stile Mucha; Un cosmopolita; Il mistico; Il patriota e L’artista-filosofo.  Alphonse Mucha (1860-1939) è uno degli artisti europei più celebri a cavallo tra ‘800 e ‘900: combinando immagini di donne seducenti a composizioni e layout tipografici innovativi crea singolarissimi manifesti.

Nasce con lui così un nuovo genere di arte visiva, che trova spazio nella Parigi della Belle Époque. Lo stile Mucha significa presto tutta una serie di opere grafiche e decorative che arredano le case dei cultori dell’arte a Parigi e in altri Paesi, diventando un’icona dell’Art Nouveau. Nel 1904, durante una visita negli Stati Uniti, i media locali riconoscono in Mucha il più grande artista decorativo del mondo. Mentre nel contesto dell’arte internazionale cresce la sua fama, in Mucha cresce forte il desiderio di contribuire all’indipendenza politica delle Terre ceche e delle vicine regioni slave divise per secoli dalle potenze coloniali. Al di là di un lusso di facciata e di una visione modernista espresse dall’Esposizione universale di Parigi del 1900, nell’Europa centrale e orientale le tensioni politiche lievitano.

Mucha crede nell’universalità dell’arte, nel suo potere d’ispirazione e di comunicazione, auspicando la creazione di un’unione spirituale dei popoli slavi e di tutto il genere umano. L’artista sogna un mondo migliore dove le minoranze etniche, di qualsiasi background culturale, possano vivere in armonia. L‘amore di Mucha per la propria terra e per gli ideali utopici si manifestano nel suo capolavoro, l’Epopea slava (creata fra il 1911 ed il 1928). Il viaggio ed il significato della mostra sono proprio Alphonse Mucha tra Art Nouveau e Utopia. Al Complesso del Vittoriano, Ala Brasini, fino all’11 settembre.

di Daniela Bruzzone



Data notizia: 4/13/2016

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vittoriano - art noveau - Alphonse Mucha - mostra -



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