Il contributo di Famularo alla storia delle Eolie

Riceviamo da Michele Giacomantonioo e pubblichiamo 1. Due considerazioni preliminari: la storiografia eoliana del 900 ed i materiali di riferimento Prima di entrare nel merito del libro di Fabio Famularo permettetemi alcune considerazioni preliminari per chi affronta la storia delle Eolie del 900. Prima considerazione. Una storiografia delle Eolie del 900 si può dire che non esista. E’ il problema che mi sono trovato di fronte quando ho scritto “Navigando nella storia delle Eolie” rischiando di andare oltre le colonne d’ercole del 700 che erano quelle alle quali, di fatto, si era fermato Leopoldo Zagami. Così ho dovuto improvvisare cercando di mettere a fuoco i temi nodali ricorrendo ad una documentazione parziale e carente. I temi, visti a volo d’uccello, sono quelli della crisi dell’agricoltura, delle vicende della pomice e della ricerca di un nuovo modello di sviluppo fondato sul turismo; lo scontro sulla proprietà dei terreni pomici feri; il travaglio di Salina e la sua autonomia amministrativa; le opere pubbliche della modernità ( centrale elettrica, rotabili, collegamenti marittimi); le due guerre mondiali; il fascismo e il confino ma soprattutto, trasversale a questi temi, quello della vita quotidiana della gente di Lipari e delle isole minori. Sul novecento il libro “Navigando” non rappresenta un punto di arrivo storiografico ma soltanto un punto di partenza. Fa il punto sulla documentazione esistente e si augura che sproni giovani e meno giovani a raccogliere e pubblicare documenti e memorie. Fabio Famularo dà un contributo importante, per certi versi fin’ora unico, alla conoscenza della vita quotidiana soprattutto a Stromboli ed alla seconda guerra mondiale nel nostro arcipelago e questo sia col libretto di cui parliamo oggi “I giorni dwella guerra. Quando i tedeschi sbarcarono a Stromboli” e il primo:” …e poi Stromboli”. Invece “Il richiamo silenzioso del vulcano” anche se qui è lì ci sono sprazzi di vita locale, appartiene più al genere romanzo (la storia di Giuliano) e “Raccontami di Stromboli” raccoglie una serie di racconti anche se l’ambientazione è sempre a Stromboli nella prima metà del secolo scorso. Seconda considerazione. Sul novecento eoliano i materiali di riferimento sono scarsi e sicuramente insufficienti. E questo proprio a cominciare dalle memorie che offrono uno spaccato immediato della vita quotidiana. Oggi possiamo dire paradossalmente che grazie a Marilena Maffei si sa più dell’immaginario degli eoliani della prima metà del 900 che della loro vita reale. Su questo piano oltre a Fabio Famularo mi sembra di potere segnalare solo Renato De Pasquale e le pagine del Notiziario delle Isole Eolie di Salvatore Saltalamacchia prima e Augusto Merlino poi, Arcipelago di Bartolino Famularo, e gli allegati con cui Pino Paino ha arricchito gli otto volumi sulle Eolie dell’arciduca Luigi Salvatore d’Austria. Ma probabilmente in molte case oliane ci sono diari e morie che aspettano di essere riscoperte. Con Pino Paino forse siamo più in là dell’ambito delle memorie ed entriamo nella casistica della ricerca/documentazione soprattutto con il libro la “Vera storia di Lipari”. In questo settore oltre ai saggi di Iacolino raccolti in “Gente delle Eolie” e il libro “Strade che vai, memorie che trovi” troviamo “Confinati politici e relegati comuni a Lipari” di Leopoldo Zagami, i volumi ed i saggi di Carmelo Cavallaro, il libro “Mercanti di mare” di Saija e Cervellera su Salina e il saggio di Marcello Saija su “La seconda controversia liparitana” nel secondo quaderno del Museo Archeologico, un saggio di Angelo Raffa su Quaderni di Italia Nostra sulla speculazione nelle Eolie nel secondo dopoguerra, i libri di p. Alfredo Adornato, il saggio di p.Agostino da Giardini su Mons. Re ed infine la preziosa produzione di Pino la Greca di questi anni sulle terme di S. Calogero, l’industria della pomice, il confino e infine le giornate di Filicudi. Un materiale, in genere, di valore e spessore diverso, non sempre passato ad un severo vaglio critico e carente di un lavoro di inquadramento generale che sappia ricondursi ad una lettura della nostra storia. 2.Fabio Famularo e la vita quotidiana di Stromboli della prima metà del 900 Dopo queste due considerazioni di ordine generale vorrei farne altre due a partire dai libri di Fabio Famularo. Il primo relativo alla vita quotidiana di Stromboli nella prima metà del 900. Il secondo riguardante la seconda guerra mondiale a Stromboli e nelle Eolie. Il libro di Fabio che contiene il maggior numero di notizie sulla Stromboli della prima metà del 900, è “… e poi Stromboli” pubblicato nel 2008 e che parla della vita avventurosa del nonno dell’autore. Diciamo “grosso modo”che il periodo esaminato prende il via dagli anni 25 quando Gaetano fugge da Lipari e dalla sua famiglia ancora ragazzino e si va a stabilire in quest’isola, fino alla seconda metà degli anni 50 quando, come la maggior parte degli Stromboliani, decide di emigrare a New York e di abbandonare Iddu che si è rivelato inaffidabile. Ma al contrario di tanti suoi compaesani Gaetano a New York rimane poco, solo due anni, poi, con la moglie Maria decide di fare ritorno al suo vulcano giusto per fare i conti con una realtà profondamente cambiata e con le prime avvisaglie del turismo. Quella che emerge in queste pagine è’ la Stromboli dove la gente lavora duramente la terra sfruttandone ogni più piccolo fazzoletto, ma anche la Stromboli dei pescatori : persone coraggiose che si avventurano in mare cercando di interpretare l’andamento del tempo, la Stromboli delle feste serali nelle case spesso in competizione fra loro.. E’ la Stromboli della realizzazione di alcune importanti opere come il nuovo cimitero ai lavori del quale partecipa Gaetano, la costruzione della chiesa di San Bartolomeo, ma anche dell’eruzione dell’11 settembre 1930 una delle più drammatiche che rompe il rapporto di fiducia fra il vulcano ed gli abitanti. Tutti gli anni 30 sono anni di forte instabilità del vulcano per cui inizia un lungo periodo di emigrazione che svuota l’isola per la gran parte. Infine la guerra. La seconda guerra mondiale che fa di Stromboli l’isola delle Eolie più militarizzata con militari italiani e tedeschi. Anzi i tedeschi fanno dell’isola un punto strategico per gli avvistamenti in mare. segue

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/21/2011

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